25 aprile 2024
Aggiornato 05:30
MotoGP | Test Sepang

È il giorno delle carene: su Honda e Yamaha spuntano le alette

Seguendo la strada tracciata l'anno scorso dalla Ducati, anche le due case giapponesi oggi hanno provato nuove soluzioni aerodinamiche con i loro piloti ufficiali

Le alette sulla Honda di Marc Marquez (sopra) e sulla Honda di Maverick Vinales (sotto)
Le alette sulla Honda di Marc Marquez (sopra) e sulla Honda di Maverick Vinales (sotto) Foto: Michelin

SEPANG – La seconda giornata di test pre-campionato della MotoGP a Sepang è stata all'insegna delle nuove carene. Seguendo la strada tracciata l'anno scorso dalla Ducati, oggi ben due case hanno portato al debutto le loro nuove soluzioni aerodinamiche: così, su Honda e Yamaha, sono spuntate le alette. I due piloti ufficiali del marchio di Tokyo, Marc Marquez e Dani Pedrosa, ma anche il satellite Cal Crutchlow, hanno dunque dedicato gran parte della giornata a mettere alla prova il nuovo musetto a pesce martello, già visto qualche giorno fa in occasione dei collaudi privati sempre qui in Malesia. E per il campione del mondo in carica, che oggi non è andato oltre il settimo posto finale, resta qualche preoccupazione all'idea di utilizzare questa versione sull'intera distanza di gara. «L'ho provata per due o tre uscite – ha raccontato Marquez – Ovviamente l'obiettivo principale della nuova carena è cercare di ridurre l'impennata, di avere più carico aerodinamico, anche se si perde un po' in velocità massima. Ovviamente, con le alette, migliora la stabilità in frenata, ma poi nelle curve veloci la moto sembra un po' più rigida. Penso che dobbiamo ancora trovare il giusto bilanciamento, perché sul giro secco riesco ad andar forte, ma per cercare la costanza di rendimento ho paura di surriscaldare la gomma anteriore».

Pro e contro
Stessa valutazione è quella che ne dà Crutchlow: la stabilità in frenata e l'impennata in accelerazione sono molto migliorate, ma il passo gara rischia di risentirne. «Era molto diversa da quella a cui noi tre siamo abituati, e anche i nostri commenti sembrano piuttosto simili – fa eco il pilota del team Lcr, oggi il migliore dei suoi con il terzo tempo finale – Di sicuro ci sono dei lati positivi e altri non proprio negativi, ma che piuttosto richiedono un adattamento della moto ancora da compiere. La penso esattamente come Marc: sicuramente l'accelerazione e la frenata sono migliorate, eppure ho avuto un feeling non dico strano, ma sicuramente diverso a quello a cui ero abituato, e che non mi ha fatto sentire perfettamente a mio agio. Di sicuro torneremo a lavorarci, non so quando perché la lista di cose da fare è piuttosto lunga...». La carena della Honda, dunque, resta un cantiere aperto. «Ovviamente ha dei lati positivi, come la minor impennata, ma poi in curva cambia leggermente il feeling – conferma anche Pedrosa, passato dal primo posto di ieri al dodicesimo di oggi – Bisogna ancora capire se andrà bene in ogni pista. Qui avevamo solo questa versione da provare, e dopo le prime sensazioni abbiamo raccolto anche qualche informazione, in modo che la Honda ci possa lavorare ancora sopra, per capire se può essere mantenuta o modificata sulla base delle nostre indicazioni».

Favorevoli o contrari
Più contrastanti i giudizi in casa Yamaha, dove i due piloti ufficiali Maverick Vinales e Valentino Rossi (autori dei due migliori tempi di giornata, nell'ordine) hanno provato una versione modificata dell'aerodinamica scesa in pista per la prima volta nel novembre scorso a Valencia. Il Dottore la promuove su tutta la linea: «L'ho provata e mi piace, è migliore – sostiene il fenomeno di Tavullia – Specialmente si sente più aderenza all'anteriore, perciò quando la moto è piegata è più facile da guidare e affatica di meno il fisico. Perciò direi che questa è la strada giusta da percorrere, non ho notato lati negativi». Qualche dubbio in più emerge invece dalle parole di Top Gun: «La nuova carena ha migliorato l'accelerazione, infatti nell'ultimo settore andavo molto più forte – spiega il catalano – Sarà importante per piste come Austria e Le Mans, dove si impenna molto. Ma di sicuro in altre non la utilizzeremo, come l'Australia, dove c'è molto vento e forse potrebbe peggiorare le cose in alcuni punti della curva».