Ferrari contro Mercedes, la guerra dei motori è aperta
L'obiettivo psicologico è fissato alla quota di mille cavalli. E i due top team sono entrambi vicini a raggiungerlo: «La Rossa ha messo a dieta il suo propulsore»
ROMA – Nella guerra dei motori, l'obiettivo è fissato a quota mille. Inteso come il numero di cavalli di potenza che i due principali contendenti al titolo mondiale, Ferrari e Mercedes, stanno tentando di far raggiungere ai loro propulsori. Questo mese, indiscrezioni giunte direttamente dalla Germania rivelavano che alle Frecce d'argento mancavano ormai soltanto 50 Cv per raggiungere il traguardo psicologico delle quattro cifre. «Se i campioni del mondo in carica manterranno approssimativamente la loro velocità di sviluppo, raggiungeranno i mille cavalli», sosteneva il corrispondente della rivista specializzata tedesca Auto Motor und Sport.
Manca poco
Ma anche la Ferrari non è da meno. Le misurazioni effettuate con il Gps sul finale della scorsa stagione indicavano in appena 15 Cv il distacco che il Cavallino rampante doveva colmare. E oggi il giornalista Leo Turrini, notoriamente ben introdotto negli ambienti di Maranello, è pronto a scommettere che con il lavoro febbrile svolto durante l'inverno dagli ingegneri, questo margine sia stato ormai praticamente azzerato: «È stato fatto un grosso sforzo per mettere a dieta la power unit. Per alleggerirla – ha scritto sul suo blog personale sul sito del Quotidiano nazionale – Uno dei vantaggi Mercedes viene infatti dal minor peso del pacchetto complessivo: motore endotermico, batterie, ecc. Sulla carta l’operazione è riuscita. Al banco si sono visti anche i mille cavalli, come punta massima di potenza, anche se la Mercedes a quota mille già ci stava».
Verso l'aggancio
Turrini, insomma, pensa che la Ferrari abbia una buona chance di affrontare la Mercedes ad armi pari nel prossimo Mondiale: «Questa soluzione (dieta e altro) era quella che in Ferrari pensavano già di avere a disposizione alla fine della estate scorsa. Invece non era vero, come dolorosamente constatato nel momento decisivo della stagione. A livello aerodinamico, i dati della galleria segnalano un passo avanti importante ma anche qui prendere il tutto con pinze, molle e tenaglie. S’intende che solo dai primi test di Barcellona sarà possibile comprendere se la correlazione tra teoria e pratica troverà positiva conferma. Per ora, siamo solo alle ipotesi. Buone per sognare, magari».
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