Il calcio non basta più: ora i cinesi vogliono pure la F1
Una cordata dall'Estremo Oriente vuole fondare una scuderia per entrare nel Mondiale e ha già contattato tecnici e meccanici di altri team, oltre al presidente della Federazione internazionale dell'automobile Jean Todt. Che si dice possibilista: «Possiamo ammettere altre due squadre»

ROMA – Il pallone non gli basta più. Dopo aver fatto shopping di squadre di calcio in giro per il mondo, ora i cinesi vogliono mettere piede anche nelle quattro ruote: in altre parole, fondare una loro scuderia di Formula 1. Il progetto sarebbe dovuto restare rigorosamente segreto, almeno per il momento, ma un'agenzia di selezione del personale non troppo scaltra ha pensato bene di approcciare, nelle scorse settimane, una serie di tecnici e meccanici attualmente ingaggiati dagli altri team, proponendo loro un posto di lavoro nella nascitura formazione orientale. E, com'era inevitabile, la voce tra gli addetti ai lavori del paddock si è sparsa molto rapidamente.
Anonimato garantito
Comunque, tutto ciò che si conosce al momento su questo progetto è il nome: China F1 Racing Team Limited. Proprio con questo marchio, infatti, è stata ribattezzata il 20 maggio scorso alla camera di commercio inglese un'azienda precedentemente nota come Bronze Fortune Limited, fondata nel 2003 dall'avvocato francese Michael Orts, anche lui legato al settore dei motori, visto che vanta un passato da pilota amatoriale nelle gare di endurance europee e americane. Con tutta evidenza, però, Orts non è che un prestanome dei veri capitali cinesi che stanno dietro a questo ambizioso tentativo e che, al momento, si mantengono ben nascosti.
L'apertura della Fia
Che però l'intenzione di portare la Cina sulla griglia di partenza sia effettivamente concreta lo ha confermato lo stesso presidente della Federazione internazionale dell'automobile Jean Todt, che ha ricevuto in prima persona un contatto da parte della cordata: «Le voci ci sono sempre, ma effettivamente abbiamo ricevuto delle manifestazioni di interesse da parte di alcune squadre – ha dichiarato a margine della conferenza dell'automobilismo di Ginevra – Quando riterremo che sarà il momento giusto lanceremo un bando per far entrare nuove squadre in F1. Ad oggi ce ne sono dieci e l'idea è di aumentarle a dodici. Perciò, se ne avremo l'opportunità, sarà possibile far entrare uno o due nuovi team forti. Prima dovremo decidere i requisiti, analizzare i soggetti potenzialmente interessati: se si tratta di grandi costruttori è facile, ma se sono dei privati bisogna essere più attenti. E poi, una volta confermato un reale interesse e che si tratti di persone capaci, come è stato per la Haas, allora faremo il bando». Ma i tempi per realizzare questo piano superano già fin d'ora il 2018: «Sarebbe sciocco pensare che un nuovo team possa essere pronto in otto mesi o anche meno», conclude Todt.
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