Sebastian Vettel si sbilancia: «Ecco perché posso lottare per il titolo»
Pur non abbandonano la sua consueta prudenza, ancora d'obbligo dopo i test pre-campionato, il campione tedesco manifesta anche grande ottimismo in vista della stagione: «Se non fossi della partita non correrei nemmeno»
ROMA – «Lottare per il titolo? Certo che posso. Altrimenti non mi schiererei nemmeno in griglia». Dopo un inverno di attesa, silenzi e pretattica, finalmente anche il cauto Sebastian Vettel ha deciso di sbilanciarsi. I test pre-campionato di Barcellona ci hanno consegnato una Ferrari prima della classe, ma come si sa gli esiti delle prove vanno sempre presi con le pinze. Ancora troppo presto per parlare di una Rossa favorita, dunque, ma di lottare per il Mondiale quello sì. Possiamo azzardare a crederci. «Tutto ciò che posso dire è che lo spirito nel team è buono, tutti lavorano per il bene comune – prosegue il quattro volte campione del mondo nella sua ultima intervista rilasciata alla rivista sportiva tedesca Sport Bild – Ma i test di Barcellona ci hanno dato solo un'idea di base di dove ci troviamo. La vera chiarezza si avrà soltanto dopo le prime tre o quattro gare. È impossibile fare previsioni, in Formula 1 contano solo i risultati». Prudenza, dunque. Ma anche ottimismo.
Velocità e convinzione
Il morale che si respira a Maranello in questo inizio di stagione 2017 sembra molto diverso da quello di tensione e crisi con cui si è concluso l'anno passato. E la conferma, oltre che dalle parole misurate con il bilancino da Vettel, arriva anche da un veterano ferrarista come il collaudatore Marc Gene. «Sono alla Ferrari da tredici anni – ha raccontato il 42enne iberico al quotidiano spagnolo El Mundo Deportivo – e penso che questa sia stato il miglior pre-campionato che mi ricordi. I piloti sono molto contenti e l'affidabilità che abbiamo dimostrato è stata eccellente». Il Cavallino rampante, insomma, si candida ad un'annata di sorprese, così come, del resto, la Formula 1 tutta, grazie al cambio di regolamenti tecnici che ha reso le macchine non solo più aggressive all'aspetto, ma anche nettamente più rapide: «Penso che vedremo molti record delle piste», ha chiosato Gene. Lo dimostrano anche le prestazioni di Kimi Raikkonen, il più veloce di tutti nell'ultima settimana di collaudi: il suo miglior crono è stato di 1:18.634, ovvero ha tolto quattro secondi a quello da lui stesso stabilito dodici mesi fa e tre al primato ufficiale sul giro che già gli apparteneva, e risaliva al 2008. E se a fare i record sono le monoposto colorate di rosso, questa è una notizia ancora più bella.
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