Marc Marquez, stai attento a Maverick Vinales: ricordi quando ti fece piangere?
Il campione del mondo in carica ha già eletto il giovanissimo talento della Yamaha a suo nemico pubblico numero uno. E la loro rivalità, del resto, risale a quando entrambi muovevano i primi passi nel motociclismo, quindici anni fa
BARCELLONA – «Sarà Maverick Vinales il mio avversario più pericoloso nella corsa per il titolo». La sua profezia per il Mondiale 2017, il campione in carica Marc Marquez l'ha già espressa, e senza nemmeno aspettare il semaforo verde del primo Gran Premio stagionale. È vero: è facile prevedere che Top Gun sarà della partita per il titolo iridato, visto quanto è andato forte fin dal suo esordio con la Yamaha. Ma sarebbe ancora più facile, troppo, pensare che Magic Marc abbia iniziato a rispettarlo, addirittura a temerlo solo in occasione degli ultimi test pre-campionato. I due spagnoli, quasi coetanei (24 anni il pilota della Honda, 22 quello della Yamaha) si conoscono bene, e la loro rivalità viene da lontano. Risale addirittura a quindici anni fa, a quando entrambi muovevano i primi passi sulle due ruote. A svelare questo inedito retroscena, pubblicato da La Repubblica, è Sito Pons, ex pilota e team manager, oggi diventato dirigente della federazione motociclistica spagnola. Era un pomeriggio del 2002 quando si recò ad assistere a una gara tra ragazzini, e già allora rimase colpito da due campioncini in erba. Il primo era quello che vinse la gara: Maverick Vinales. Il secondo lo sconfitto che, subito dopo la bandiera a scacchi, scoppiò a piangere: Marc Marquez. «Non fare così, un giorno vincerai anche tu», lo consolò Pons, asciugandogli le lacrime dagli occhi. Indubbiamente ha avuto ragione. Ma ora, seppur seguendo una carriera più travagliata e dovendo aspettare qualche anno in più, anche Mack è arrivato tra i grandi, seguendo le orme del suo vecchio avversario. «In tutti questi anni non ha pensato ad altro: il momento in cui avrebbe potuto tornare ad affrontare Marquez alla pari», ha ammesso il suo ex team manager in Suzuki, Davide Brivio. Ora quel momento è arrivato e, come si suol dire, saranno tutti cavoli di Marc. Per la prima volta, dovrà giocarsi il campionato del mondo con un pilota ancora più giovane e affamato di lui. E che ha tutte le intenzioni di farlo piangere di nuovo, proprio come fece da ragazzino, quindici anni fa.
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