Dovizioso sprona la Ducati: «Siamo cresciuti, ma non abbastanza»
Andrea traccia un bilancio dei primi test con la Desmosedici GP17, confrontandola con la moto dello scorso anno: «Abbiamo fatto dei passi avanti, ma ancora non siamo competitivi in curva. Così non possiamo lottare per il titolo»

ROMA – La Ducati è cresciuta, ma non abbastanza. A tracciare l'impietosa quanto sincera diagnosi sullo stato di forma della Rossa di Borgo Panigale è Andrea Dovizioso, che negli ultimi test in Australia ha chiuso di nuovo davanti al suo nuovo compagno di squadra Jorge Lorenzo ma comunque a quasi sette decimi dalla vetta. Ancora troppi, per poter puntare alla corsa per il campionato, o quantomeno per inserirsi stabilmente nella lotta per la vittoria. Per questo Desmodovi chiede un altro sforzo alla sua squadra, per completare quelli già importanti che la casa italiana ha compiuto nel corso dell'inverno: «Se guardate i test e fate un confronto con quelli dello scorso anno, vi renderete conto che la nostra situazione è migliorata molto – ha spiegato dopo le ultime prove – Sono stato competitivo in Malesia, sono stato competitivo a Phillip Island, che è una delle mie piste peggiori. Siamo migliorati un po' rispetto allo scorso anno, siamo abbastanza veloci. Ma, dall'altro canto, non abbiamo ancora risolto abbastanza i nostri punti deboli. Perciò non sono soddisfatto pensando al campionato, ad essere competitivo su ogni pista. Abbiamo fatto un gran lavoro, ma non basta».
Un solo problema da risolvere
Difficile che la Ducati possa tirar fuori il proverbiale coniglio dal cilindro già nelle ultime prove in programma a Losail, sulla stessa pista dove comincerà la stagione 2017 di MotoGP: «In Qatar sarà difficile portare del nuovo materiale – ammette il pilota di Forlì – Non è possibile costruire qualcosa di nuovo in due settimane. Dobbiamo comprendere cosa dobbiamo fare per migliorare in curva». Ma una nota di ottimismo, dalle parole di Dovizioso, comunque traspare: la percorrenza in piega, infatti, è l'unico punto debole della Desmosedici GP17. Che è come dire che, se verrà messo a posto, di lì in poi la strada per lui e Lorenzo sarà tutta in discesa: «Quando sei in gara, l'aderenza è ridotta per tutti e la curva fa una grossa differenza – spiega Andrea – Puoi essere molto forte in tante aree diverse, ma se in curva vai peggio dei tuoi rivali, con il livello che si è raggiunto nelle moto e nei piloti, è difficile da dire. Per questo dico che se ritoccheremo quel punto, tutto potrà cambiare».
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