29 marzo 2024
Aggiornato 14:00
Calcio

Caressa: "Scudetto? Dico Juve, anche se il Milan...."

Spiragli aperti per un sogno che i rossoneri sotto sotto cullano nonostante l'organico risicato e il valore degli avversari

MILANO - Il Milan resiste al secondo posto, seppur in coabitazione con la Roma che peraltro sarà il prossimo avversario dei rossoneri lunedì prossimo nella gara più attesa della 16.ma giornata di campionato assieme al derby di Torino. In pochi se lo aspettavano, in molti oggi apprezzano il lavoro di Vincenzo Montella e del suo giovane gruppo che, passo dopo passo, partita dopo partita, sta mettendo insieme una stagione eccellente nonostante le premesse poco invitanti ed entusiasmanti di fine estate, quando il calciomercato chiudeva i battenti senza che il Milan avesse fatto pervenire notizie di sè, eccezion fatta per qualche prestito, per l'arrivo del capocannoniere della serie B Lapadula, per quello dello sconosciuto difensore paraguayano Gustavo Gomez e per il contestatissimo acquisto dell'argentino Sosa che effettivamente si sta rivelando il flop annunciato da tutti. E allora sotto con i giovani, via a quella rivoluzione di talenti italiani che tanto piaceva a Silvio Berlusconi che oggi, da presidente uscente dei rossoneri, si gode proprio ciò che più desiderava, il Milan giovane ed italiano e per di più nelle zone alte della classifica.

Obiettivi reali e sogni impossibili

Ma dove può arrivare la squadra di Montella? Dice la sua a riguardo Fabio Caressa, noto giornalista e telecronista della redazione sportiva di Sky: "Il campionato italiano non può partorire un Leicester - sostiene Caressa - perchè in Italia alla fine vince chi è più forte, c'è poco spazio per fenomeni inaspettati. Pertanto non credo che ci siano dubbi su chi vincerà lo scudetto quest'anno: la Juventus non ha rivali veri e propri, non faticherà a portarsi a casa anche questo titolo, anche se una novità in vetta alla classifica potrebbe essere il Milan che non ha niente da perdere e gioca con l'entusiasmo che gli dà il proprio allenatore e la freschezza dei tanti giovani. In più i rossoneri hanno il vantaggio di non giocare le coppe, al contrario di Juve, Roma e Napoli, e di avere una situazione societaria precaria, per cui nessuno della dirigenza si metterà in mezzo per dire cosa fare e cosa non fare, come invece accaduto negli ultimi 3-4 anni». Roma-Milan, insomma, diventa un vero e proprio spartiacque della stagione milanista, spalancando orizzonti impensabili; quanto sia labile il confine fra ambizioni tangibili ed utopie irrealizzabili lo dirà solo il campo.