24 agosto 2025
Aggiornato 00:00
Dalla vittoria all'abbandono

Clamoroso: dopo il Mondiale, Nico Rosberg si ritira dalla F1!

A soli cinque giorni dal titolo vinto ad Abu Dhabi, il fresco iridato comunica al mondo la sua decisione inaspettata: quella di appendere il casco al chiodo. «Diventare campione era il sogno della mia vita, ora posso lasciare», confessa

Nico Rosberg con il trofeo di campione del mondo
Nico Rosberg con il trofeo di campione del mondo Foto: Mercedes

VIENNA – Fino a ieri, il paddock della Formula 1 si stava interrogando se Lewis Hamilton avrebbe conservato il suo posto in Mercedes, dopo lo scontro apertosi con il team a causa della sua disobbedienza agli ordini di scuderia. Oggi, invece, è arrivato il vero annuncio, ancora più clamoroso: ad abbandonare le Frecce d'argento, e con esse addirittura la sua carriera nel Mondiale, sarà il suo compagno di squadra, il campione del mondo uscente Nico Rosberg. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno, che lo stesso 31enne pilota tedesco ha comunicato agli increduli giornalisti durante la conferenza stampa che precede la premiazione ufficiale della Federazione in programma questa sera a Vienna: «Per me questo giorno, in cui riceverò il trofeo, è molto speciale – ha dichiarato – E sarà straordinario, ma per un'altra ragione: voglio cogliere l'opportunità per annunciare la fine della mia carriera in Formula 1. Avevo un sogno chiaro fin dall'età di sei anni: quello di diventare campione del mondo. Ed era stampato nella mia mente, qualsiasi cosa succedesse, nonostante il duro lavoro, la sofferenza, il sacrificio. Ora ce l'ho fatta e non me lo dimenticherò mai. Ho scalato la mia montagna, ho raggiunto la vetta e questa mi sembra la reazione giusta».

Sorpresa
Il figlio d'arte ha preso insomma la decisione più inaspettata: quella di appendere il casco al chiodo a soli cinque giorni dal suo trionfo più importante. Ad un'età ancora relativamente tenera, e soprattutto all'apice della sua carriera. Una carriera durata undici stagioni, di cui sette trascorse in Mercedes: tante, ma comunque molte meno di quelle raggiunte dalla maggior parte dei suoi colleghi al momento del loro ritiro. Come sempre capita in occasione di notizie come queste, che giungono totalmente alla sprovvista, nei prossimi giorni ci sarà tempo di analizzare le conseguenze di questa scelta, a partire da chi sarà il prescelto del team iridato in carica per sostituirlo (probabilmente il collaudatore Pascal Wehrlein, quest'anno prestato alla Manor), visto che proprio quest'anno Rosberg aveva rinnovato fino al 2018 il suo contratto. «L'unica cosa che mi dispiace è mettere in una situazione difficile la mia famiglia sportiva – spiega Nico – Ma Toto (Wolff, il team principal, ndr) mi ha compreso. Ha capito subito che ero completamente convinto e mi ha rassicurato». E, soprattutto, per sondare le ragioni apparentemente incomprensibili di questa scelta.

Umanità
«Questa stagione, vi confesso, è stata maledettamente dura – ammette – Ho spinto come un matto in ogni aspetto, perché le delusioni degli ultimi due anni hanno accresciuto la mia motivazione a livelli mai provati prima. E ovviamente hanno avuto un impatto anche sulle persone che amo: è stato un sacrificio di famiglia, abbiamo messo tutto in secondo piano per raggiungere questo obiettivo. Non riesco a trovare le parole per ringraziare a sufficienza mia moglie Vivian, è stata incredibile. Ha capito che questo era l'anno giusto, la nostra opportunità per farcela, e ha creato lo spazio per permettermi di recuperare al massimo dopo ogni gara, occupandosi di nostra figlia tutte le notti, prendendosene carico quando la situazione era più dura, mettendo il campionato al primo posto». Ma l'escalation di tensione toccata quest'anno nella battaglia interna con il suo compagno-rivale Hamilton gli ha fatto gradualmente esaurire le ultime energie: «Quando ho vinto la gara a Suzuka – prosegue – dal momento in cui ho capito che il destino del titolo era solo nelle mie mani, è iniziata la vera pressione e ho pensato di ritirarmi se avessi vinto il Mondiale. Domenica mattina ad Abu Dhabi sapevo che quella poteva essere la mia ultima gara e quella sensazione ha ripulito il mio cervello prima del via. Volevo godermi ogni parte di quell'esperienza. Poi si sono spente le luci e ho vissuto i 55 giri più intensi della mia vita. Lunedì sera ho preso la mia decisione: dopo aver riflettuto per un giorno, le prime persone a cui l'ho comunicato sono state Vivian e Georg (Nolte, il suo manager, ndr), seguite da Toto». A 31 anni, con una moglie e una bella figlia a casa, 206 Gran Premi alle sue spalle, 23 vittorie, 30 pole position e finalmente il tanto sospirato titolo mondiale, strappato al suo vicino di box prendendosi la rivincita di tante sconfitte, per lui è arrivato davvero il tempo di dire basta: «Ora sono qui solo per godermi il momento – conclude – Ci sarà tempo di assaporarmi le prossime settimane, di riflettere sulla stagione e godermi ogni esperienza che mi si presenterà. Dopo, farò un altro passo avanti nella mia vita e scoprirò cosa mi aspetta».