Rosberg, il ko in casa «fa male». Hamilton «felicissimo»
Dalla partenza al rallentatore fino alla penalità, per il padrone di casa «tutto quello che poteva andare male ci è andato». Cavalcata trionfale, al contrario, per il leader del Mondiale: «Ho imparato dagli errori di ieri»
HOCKENHEIM – Al di là delle dichiarazioni di circostanza, fino a pochi istanti prima del via del Gran Premio di Germania, nel box della Mercedes serpeggiava una certa tensione. E se, proprio nella gara di casa, proprio davanti al loro pubblico e allo stato maggiore dell'azienda, i due piloti, che si stavano per accomodare in prima fila, si fossero scontrati di nuovo platealmente? «Sono fiducioso, abbiamo parlato a lungo delle possibili conseguenze – rassicurava il team principal Toto Wolff – Loro conoscono le regole ed è importante che le seguano. E poi non può andare peggio che a Barcellona, dove c'era tutto il consiglio di amministrazione, che dopo sessanta secondi era già lì a chiedermi: 'E ora cosa faremo per i prossimi 90 minuti?'».
Nico Rosberg lumaca al via
Alla prova dei fatti, tra Nico Rosberg e Lewis Hamilton alla partenza è filato tutto liscio. Non grazie al loro buon comportamento, però. Bensì allo scatto al rallentatore del poleman e padrone di casa, che per la seconda gara di fila ha perso il comando al via (un problema che a inizio anno affliggeva piuttosto il suo compagno di squadra), scivolando in quella quarta posizione in cui si sarebbe poi trascinato fino alla bandiera a scacchi. «È stata una giornata dura, pesante – ammette il tedesco – Partendo dalla pole speravo di far molto bene, oggi. Invece tutto quello che poteva andare male ci è andato. Per tutta la gara le gomme posteriori non andavano, erano troppo calde e non avevo aderenza. Anche alla fine mi mancava un po' di velocità». Nico ci ha anche provato a recuperare, ma proprio il sorpasso compiuto su Max Verstappen gli è costato una penalità di cinque secondi che ha definitivamente compromesso la sua corsa: «Al momento non ho visto nulla di scorretto nella lotta. Anzi, semmai è stato lui a spostarsi bruscamente verso di me in frenata, una manovra che non si potrebbe compiere. Invece hanno dato la colpa a me». Alla pausa estiva del campionato, dunque, Rosberg ci arriva con uno stato d'animo di profonda frustrazione: «Non sono tanto i diciannove punti di svantaggio in classifica, quanto aver perso la gara in questo modo. Fa molto, molto male – confessa – E mi ci vorrà qualche giorno per riprendermi».
Lewis Hamilton al settimo cielo
Esattamente l'umore opposto a quello che si respira dall'altro lato del suo box. Se ieri in qualifica aveva pasticciato, oggi Lewis Hamilton si è prodotto nell'ennesima cavalcata trionfale: la quarta di fila, la sesta della stagione, la quarantanovesima in carriera. «Ho fatto una partenza grandiosa – racconta – Avevo una macchina ben bilanciata e ho dovuto solo tenere la mente fredda e non stressare il motore. Non ho commesso errori e nel mio cuore sono felicissimo di quello che ho fatto oggi. Ieri ho sbagliato, ma sono quegli errori da cui si impara. Ho cercato di guardare il bicchiere mezzo pieno. E oggi l'ho riempito completamente». Dopo l'inizio di stagione a singhiozzo, il campione del mondo ha recuperato la bellezza di 43 punti sul suo compagno in soli due mesi, e ora vanta un gruzzoletto di 19 lunghezze di margine. L'inerzia del campionato, passato il giro di boa, sembra tutta dalla sua parte: «Queste ferie ce le meritiamo tutti, io ma soprattutto la squadra, i ragazzi che hanno lavorato sodo in fabbrica e in pista. E li ringrazio tutti».