19 aprile 2024
Aggiornato 01:00
La Rossa guarda al futuro

Casey Stoner prepara la Ducati su misura di Jorge Lorenzo

Il Canguro continua a sviluppare la Desmosedici GP per il prossimo anno: «Credo di sapere che moto vuole Por Fuera». E intanto ha scelto anche il capotecnico per il maiorchino: l'ingegnere con cui vinse il Mondiale nel 2007

Casey Stoner con la Ducati Desmosedici GP
Casey Stoner con la Ducati Desmosedici GP Foto: Ducati

ROMA – Caro Jorge Lorenzo, stiamo lavorando per te. Il messaggio, a distanza e a nome di tutta la Ducati, è firmato Casey Stoner. Il cui ruolo di testimonial e di collaudatore d'eccezione per la Rossa gli impone di concentrarsi sugli sviluppi futuri della Desmosedici GP. E in particolare su quelli che verranno introdotti il prossimo anno, quando a Borgo Panigale approderà il cinque volte campione del mondo. «Una moto non deve per forza adattarsi a uno stile – ha raccontato ai giornalisti incontrati a margine dell'ultima edizione della World Ducati Week a MisanoLorenzo e Valentino sono per certi versi simili ma trovano la velocità in modi diversi. La moto deve essere ben bilanciata per poi andare ad agire sull'assetto. Il bilanciamento generale è l'elemento che fa la differenza. Io credo di sapere cosa cerca Jorge Lorenzo in una moto, ma finché non sarà qui non lo sapremo con precisione». Secondo le ultime indiscrezioni, poi, dal prossimo anno il Canguro sarà impegnato in un ruolo ancora più diretto a fianco di Por Fuera: sarà infatti nominato da Ducati come personal coach di tutti i piloti (compresi Dovizioso e quelli dei team satellite). Ma non solo: sembra stato lui, infatti, a spingere per il ritorno a Bologna come capotecnico del pilota maiorchino di Cristian Gabarrini, l'ingegnere di pista con cui vinse il Mondiale nel 2007, che conosce bene come si lavora in rosso, e che oggi era emigrato alla Honda di Jack Miller, giovane vincitore outsider dell'ultimo GP d'Olanda.

La moto può crescere
Per il momento, tuttavia, Stoner continua a guardare anche alla seconda metà del 2015: in questo senso va letto il programma di test che ha svolto la settimana scorsa, prima del Wdw, proprio a Misano. «È stato un test davvero positivo per noi – conferma – svolto in condizioni di gran caldo, e abbiamo fatto tanti passi avanti nelle aree in cui volevamo migliorare. Abbiamo lavorato sul telaio, sulle gomme e sull'elettronica perché ci sono tanti aspetti da approfondire e capire, e i dati raccolti torneranno buoni per il futuro. Abbiamo fatto progressi soprattutto nelle condizioni di bassa aderenza, uno dei punti su cui abbiamo avuto difficoltà in stagione: vediamo se riusciremo ad avere dei miglioramenti già entro la fine di quest'anno». Il parere dell'australiano, infatti, è che la Desmosedici GP non abbia ancora espresso in pieno le prestazioni di cui è in grado, anche per colpa dei piloti: «Ogni moto ha dei punti forti e dei punti deboli. A mio parere i risultati raccolti finora non mostrano il suo reale potenziale, per me dovrebbe essere molto più in alto. Abbiamo visto cosa ha fatto Iannone al Mugello: è arrivato vicino ai primi e ha fatto segnare il giro più veloce all'ultimo giro, oltre a far segnare la velocità record. In termini di velocità di percorrenza c'è ancora da migliorare e occorre ottenere risultati che restituiscano fiducia. Non siamo lontani dai migliori: la moto ha un buon feeling, ha un buon passo, cresceremo con l'aiuto dei piloti». Ma non con il suo. Di un ritorno in gara, anche da semplice wild card, Casey continua a non volerne nemmeno sentir parlare: «Non ho nessun piano di questo genere in questo momento, l'unica cosa che ho in programma è quella di testare di nuovo la moto in Austria – ribadisce – Fare collaudi è la cosa importante per me, e per questo devo allenarmi: l'ultimo test, con il gran caldo, ha richiesto molte energie dal punto di vista fisico. Per ora ho solo questo in mente, e per il 'dopo' non ci sono altri piani».