«La nuova sfida elettronica per le case di MotoGP»
Parla il responsabile di Magneti Marelli, Marco Venturi: ecco a che punto siamo con il software unico che dovranno utilizzare tutte le squadre da questa stagione. E come i singoli team potranno comunque fare la differenza
Marco Venturi, responsabile MotoGP per Magneti Marelli, alla centralina unica che ha debuttato senza problemi quest'anno, nel 2016 si unirà anche il software unico fornito da Dorna. Che collaborazione avete dato?
La base da cui siamo partiti era un nostro software per moto, sul quale abbiamo innestato una serie di evoluzioni dietro richiesta esplicita di Dorna. Poi sono arrivate le case, che ci hanno fornito le loro specifiche dando una grossa accelerazione allo sviluppo. L'organizzatore le ha approvate, noi le abbiamo inserite pian piano, fino ad arrivare al punto a cui siamo oggi. Che però, in un certo senso, è un punto di partenza: abbiamo lavorato molto, ma la lista delle cose da fare è ancora piuttosto corposa.
Per fare un paragone con i computer, è come se avessero tutti lo stesso sistema operativo?
Il sistema operativo è quella parte di software che sta tra l'hardware e gli applicativi, e questo lo facciamo completamente noi, sotto la nostra autonomia e responsabilità, con l'obiettivo di gestire al meglio la centralina e le sue risorse. Quello che evolviamo insieme ai team è il software applicativo, cioè la parte dei controlli: della trazione, dell'assetto della moto, del titolo... Su questo discutiamo, facciamo riunioni, c'è un confronto per trovare l'idea migliore. Vogliamo realizzare un sistema potente ma anche il più semplice possibile.
Si lavora sulla sostanza e non sui dettagli, insomma.
Sì, quello è l'obiettivo nostro e dell'organizzatore. Sulla sicurezza non scendiamo a compromessi, mentre sulle prestazioni cerchiamo di tirar fuori ciò che fa davvero la differenza, tralasciando il resto. Che richiederebbe un grosso lavoro per raccogliere solo le briciole.
Anche per limitare i costi?
Certo. Più tempo e persone impieghi, più i costi salgono. Ma si ritarda anche il raggiungimento del risultato.
Con il software unico i singoli team potranno ancora dimostrare di essere più o meno bravi nella gestione?
Sì. Le calibrazioni sono sempre totalmente in mano loro. Con il software noi scriviamo le possibilità di utilizzo della moto e del motore. I team scelgono quante di queste possibilità sono in grado di utilizzare, in funzione del pilota, del mezzo, delle condizioni ambientali... La strategia dipende solo da loro e questo fa una grossa differenza.
Quindi chi è più bravo e investe di più otterrà sempre risultati migliori?
I Factory hanno tutti attrezzature, personale e risorse a un livello molto alto. Però effettivamente il risultato dipenderà anche dalla capacità di utilizzare al meglio le strategie offerte. Insieme ai piloti, alla moto, al motore.
Marquez ha lamentato che questo software, essendo più lento a subentrare, si adatti peggio al motore aggressivo della Honda.
È molto difficile rispondere, perché non siamo in grado di vedere cosa abbiano fatto all'interno del team. Bisognerebbe capire se questo è legato alle possibilità che dà oggi il software rispetto alle calibrazioni che finora hanno scelto i colleghi della Honda. Questo lo sanno solo loro, e nel momento in cui ci sarà bisogno di fare delle evoluzioni, in riunione verranno fuori le loro proposte sui punti da migliorare. Queste sono solo voci che sentiamo, ma bisogna portarle nel mondo reale.
I piloti parlano tutti di salto indietro nel tempo. Ti ritrovi in questa definizione?
Devo dire di sì. Sicuramente, rispetto ai software ultra-sofisticati e complessi che erano stati sviluppati dalle case, il nostro è più semplice. Faccio fatica a pensare che una casa che da vent'anni fa quello, solo quello, nient'altro che quello, con grandi strutture tecniche, non ne sappia più di noi. È il loro lavoro, da sempre. Ma è difficile capire come questo aspetto giochi sulla prestazione globale avvertita dal pilota. Non siamo alla pari, ma l'obiettivo è quello di raggiungere un livello superiore a quello di oggi.
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