2 maggio 2024
Aggiornato 18:00
Passaggio del testimone in Mercedes

Rosberg batte ancora Hamilton e lo sfotte: «Sono il più forte»

Per il sesto Gran Premio consecutivo il tedesco sconfigge il suo compagno di squadra nella corsa alla pole position: «A forza di progredire ora vado meglio di lui». Ma il campione del mondo scuote le spalle: «I numeri non contano, conta il titolo»

ABU DHABI – Da quando ha perso, è diventato imbattibile. Sembra un paradosso, ma è esattamente quello che è successo a Nico Rosberg. Proprio mentre il suo compagno di squadra Lewis Hamilton festeggiava la conquista del terzo titolo mondiale, il pilota tedesco ha fatto quel decisivo salto di qualità che gli ha consentito di scavalcare il neo-iridato. Da allora, gli è stato sempre davanti: nelle ultime due gare, in Messico e in Brasile, e addirittura nelle ultime sei qualifiche consecutive. Stavolta, ad Abu Dhabi, è stato più difficile del solito: Rosberg ha dovuto cedere a Hamilton nelle prime due fasi eliminatorie, ma in quella finale e decisiva è tornato davanti, con un giro fenomenale, più veloce di ben tre decimi rispetto a quello del suo diretto rivale solo nell'ultimo settore cronometrico. «Prima era lui ad essere invincibile, ora lo sono io – sorride il figlio d'arte – Sono il più veloce e ne sono molto contento. Mi godo il momento e questa ennesima pole position».

Nessun segreto
Ma qual è il segreto che gli ha consentito di ribaltare la situazione? E, soprattutto, Nico riuscirà a portare avanti questo impeccabile stato di forma anche nella prossima stagione, così da poter finalmente puntare al suo primo titolo mondiale? «Non c'è stata nessuna rinascita, non ho inventato nulla – risponde il numero due della Mercedes, o forse ex tale – Si tratta di semplici progressi. Prima la situazione era molto vicina, ma Lewis aveva quel vantaggio di un decimo che gli permetteva di stare davanti. Ora ce l'ho io, anzi, stavolta anche più di un decimo. Ovviamente voglio finire con il piede giusto, perché tutto quello che impariamo in questa stagione ci aiuterà nella prossima. Ma il mio primo obiettivo è quello di vincere questa gara, per ringraziare tutti i miei meccanici e dar loro una buona ragione per festeggiare domani notte».

Chi se ne importa
Chi da festeggiare ha davvero poco è, appunto, Lewis Hamilton. Che in questa stagione, ormai, non avrà anche più nulla da perdere, ma che comunque sta iniziando ad averne abbastanza di stare dietro al suo compagno di squadra. Soprattutto se ai risultati migliori il teutonico aggiunge queste dichiarazioni provocatorie nei suoi confronti: «Le statistiche non mi interessano – brontola il pilota anglo-caraibico – Quello che conta alla fine dell'anno sono solo le vittorie e ovviamente il campionato. Certo, nelle ultime sei qualifiche Nico ha fatto un buon lavoro, e ci sono aree in cui, dal mio punto di vista, la macchina può migliorare. Sto facendo fatica quando raggiungo il limite: all'inizio dell'anno ero molto più a mio agio. In questo weekend ho cercato di fare qualche modifica, magari accettando un piccolo svantaggio pur di provare a risolvere questo problema. Ma alla fine posso conviverci». Purché questa scomoda situazione vada in archivio insieme alla stagione 2015, s'intende.