23 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Cambio di classe

Il debutto del nuovo idolo della Superbike

Nicky Hayden, il volto più noto del prossimo Mondiale delle derivate di serie, ha fatto il suo esordio assoluto sulla Honda CBR1000RR. E da subito punta a lottare nelle prime posizioni

ALCANIZ – Il 2016 del Mondiale Superbike è già cominciato. Lunedì, sul circuito spagnolo di Aragon, sono scattati i test invernali per i campioni del mondo in carica della Kawasaki, per la Honda e per la Yamaha, team che l'anno prossimo farà il suo ritorno in grande stile nel campionato delle derivate di serie. Ma gli occhi erano tutti puntati soprattutto sul nuovo volto noto che farà il suo debutto in questa serie il prossimo anno: Nicky Hayden. L'ex campione del mondo di MotoGP, che il mese scorso ha annunciato il suo ritiro dalla classe regina per passare proprio alla Sbk, nel team Honda Ten Kate a fianco del promettente giovane Michael van der Mark, ha dato il suo primo assaggio alla CBR1000RR con cui correrà l'anno prossimo. E, pur se i suoi giri sono stati in parte limitati dalla nebbia mattutina in entrambe le giornate di prove, l'attesissimo americano si è detto soddisfatto di essere riuscito ad esplorare già i limiti della sua nuova moto in una pista che conosceva già bene.

I primi commenti
«In realtà è sempre, solo una motocicletta – ha scherzato Hayden – Le forcelle sono un po' diverse, le gomme, i freni, il motore... ma è una moto. Sono riuscito ad avvicinarmi al limite e, più forte si va, più ci si diverte. Queste giornate di test sono volate via velocemente, ma per fortuna Aragon è una pista che già conoscevo, perciò sono riuscito a mettermi subito al lavoro e macinare giri con la moto, piuttosto che imparare un nuovo circuito. Anche per il mio capomeccanico la moto era nuova, perciò pure lui è atteso da un gran lavoro: conoscere sia il pilota che il mezzo. Ma fa tutto parte del processo di apprendimento».

Punta in alto
Hayden, insomma, sarà l'osservato speciale del prossimo Mondiale Superbike. Dopo 13 stagioni in MotoGP, diventerà il personaggio più noto di questo campionato, un ruolo importante in termini di promozione. Specialmente se dovesse (nonostante i grossi limiti emersi dalla sua Honda nella stagione passata) riuscire ad avvicinarsi al suo sogno a lungo termine: diventare il primo pilota nella storia a vincere il titolo iridato sia in MotoGP che in Superbike. «Non vedo l'ora di affrontare alcuni dei cambiamenti – spiega – Andrò in alcune nuove piste, in nuove nazioni: i cambi non sono sempre negativi, anzi possono essere emozionanti e motivanti. Si tratta di un nuovo capitolo, ma con un approccio simile: voglio cercare di divertirmi, e sono sicuro che sarà così se riuscirò ad essere abbastanza veloce. Devo adattarmi al team, imparare a lavorare con tutti, trasmettere loro il mio feeling sulla moto cosicché possano aiutarmi. E spero di poter lottare in pista nelle prime posizioni».