29 marzo 2024
Aggiornato 15:00
Due e quattro ruote

Al boss Ferrari piace la MotoGP: «La F1 ha molto da imparare»

Maurizio Arrivabene ha visitato il Gran Premio del Mugello del Motomondiale. Ed è rimasto stupito dalla quantità di pubblico presente: «Qui, se gettate una pietra nelle tribune, non tocca terra, talmente tanti spettatori ci sono. Incredibile»

SCARPERIA – Tra i tanti tifosi nostri connazionali che si sono goduti il Gran Premio d'Italia di MotoGP questo weekend al Mugello ce n'era anche uno d'eccezione: Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari e dunque padrone di casa, poiché il tracciato toscano è di proprietà della casa di Maranello. E lo spettacolo deve essergli piaciuto, visto che al termine della gara ha rilasciato una dichiarazione di quelle che fanno rumore: «Penso che la MotoGP abbia molto da insegnare alla Formula 1».

Più vicini al pubblico
Non fosse altro per l'imbarazzante differenza di pubblico tra la categoria regina dell'automobilismo e il suo equivalente a due ruote: «Qui, se gettate una pietra nelle tribune, non tocca terra, talmente tanti spettatori ci sono. Incredibile. Anche il paddock è libero, pieno di persone che camminano tra i piloti, tutti che parlano tra di loro». Arrivabene ha dunque colto questa occasione per rivolgere l'ennesima (e fondata) critica all'approccio eccessivamente chiuso della Formula 1 nei confronti dei suoi tifosi. A partire da un paddock che nel corso degli anni è diventato sempre più blindato, tanto da aver indotto il manager ferrarista a una spettacolare protesta durante i test invernali, quando si è seduto sugli spalti a parlare e discutere con i fan. «L'esclusività del paddock è una stupidaggine, se rimane vuoto – ha aggiunto Arrivabene – Qui vedo molti giovani, anche se alcuni sostengono che non ce ne sia nessuno. Ma le regole e l'organizzazione della Formula 1 non sono il mio lavoro. Io lavoro perché la Ferrari vinca», ha tagliato corto.

Ma Monza non si tocca
Ma per quanto abbia potuto apprezzare la gara di MotoGP al Mugello, Arrivabene si è detto fortemente contrario alla proposta di inserirlo nel calendario della F1. Proprio l'impianto in provincia di Firenze, infatti, è stato menzionato come potenziale alternativa a Monza, nel caso in cui la Sias, società che gestisce la pista brianzola, non trovi l'accordo economico con Bernie Ecclestone per il rinnovo dell'attuale contratto che scade a fine 2016. «Nemmeno questo è il mio lavoro, non sono un politico – ha aggiunto – Ma, per me, il Gran Premio d'Italia è a Monza e deve restarci. A Maranello c'è una foto di Enzo Ferrari in pista a Monza, questo dice tutto. Penso che per la Formula 1 valga lo stesso della MotoGP, che deve salvaguardare circuiti storici come Assen, Jerez o il Mugello. Per la F1 sono Hockenheim, Spa, Silverstone e ovviamente Monza». La prossima volta, perché non porta anche Ecclestone in visita ad una gara di MotoGP? Magari potrebbe imparare qualcosa pure lui...