28 marzo 2024
Aggiornato 09:30
America's Cup

Vela: veleni e cause dentro Oracle

Il team americano che detiene il trofeo, vinto nel 2013 a San Francisco, è stato citato in tribunale da un velista neozelandese, licenziato senza giusta causa. Per garantirgli il risarcimento, il giudice ha fatto sequestrare il cat Ac45 pronto per Bermuda.

NEW YORK (askanews) - Due agenti federali sono entrati nella base del team velico detentore della Coppa America, BMW Oracle Racing, sul lungomare di San Francisco e hanno sequestrato tre grandi container, contenenti le parti di un AC45 smontato, secondo quanto dichiarato dall'avvocato del ricorrente e confermato da un portavoce della polizia federale. I federali, nella mattinata dello scorso 9 marzo, hanno sigillato i container, che non possono essere spostati fino a quando il giudice non emetterà la sentenza di sequestro o concederà al team la possibilità di pagare una cauzione. La causa è stata presentata da Joe Spooner, 41 anni, neozelandese, che per 10 anni è stato un velista (grinder) nel team di Oracle fino a quando lo scorso gennaio non è stato licenziato. Spooner ha citato in giudizio Oracle Racing per 725 mila dollari, oltre a sanzioni, danni e spese legali, accusando la squadra di averlo licenziato senza giusta causa. Il portavoce di Team Oracle ha rifiutato di commentare, limitandosi a confermare la vertenza in corso. Anche il portavoce di Larry Ellison, presidente di Oracle Corp., non ha rilasciato alcun commento. Spooner era uno dei sei grinder nell'equipaggio composto da 11 persone di Oracle, che vinse la Coppa America nel 2013.

I documenti della causa dimostrano che Spooner aveva firmato un contratto con il team Oracle, da 25 mila dollari al mese, che equivalgono a oltre 300.000 euro l'anno, da luglio 2014 fino alla fine della prossima Coppa America, che si terrà a Bermuda nel 2017. Spooner sarebbe stato licenziato da Grant Simmer, general manager di Oracle Racing, perché si sarebbe rifiutato di trasferirsi da San Francisco a Bermuda, appunto sede della prossima edizione dell'America's Cup, se non dietro un aumento di stipendio mensile da 25 a 38 mila dollari. Questo contenzioso è solo l'ultima di una serie di battaglie legali che hanno riguardato l'attività velica del miliardario americano. Un altro grinder, Matt Mitchell, infatti, ha recentemente citato in giudizio Oracle per recuperare 68.000 dollari di spese legali, accumulate per difendersi dall'accusa di aver modificato illegalmente un AC45 del team americano durante le World Series, gli eventi preliminari dell'edizione 2013 dell'America's Cup.

In quella occasione la giuria della Federazione Internazionale Vela (Isaf) aveva riconosciuto Oracle Racing colpevole di aver modificato illegalmente la barca, costringendo il team a partire con un handicap di 2 punti nella finale dell'America's Cup contro Team New Zealand. Sull'orlo della sconfitta, Oracle era poi riuscito a vincere le ultime otto prove consecutive, aggiudicandosi miracolosamente il trofeo. L'accaduto fa luce sulle "spese pazze" che Larry Ellison, fondatore di Oracle e patron del team, sostiene per continuare a difendere l'America's Cup, anche dopo la campagna del 2013, che secondo le fonti più accreditate sarebbe costata oltre 200 milioni di dollari. Se, infatti, un semplice grinder guadagna 300.000 euro l'anno è facile immaginare quale possa essere il costo totale della campagna per la 35esima America's Cup di Oracle Racing cominciata a inizio 2014.