28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
Formula 1 | Terza giornata di test a Barcellona

Solo Maldonado batte il baby-fenomeno Verstappen

Alle spalle della Lotus si piazza la Toro Rosso del figlio d'arte, autore del maggior numero di giri. Alla faccia di chi sosteneva che, a 17 anni, fosse troppo giovane per la F1... Per la Ferrari una figuraccia e il quinto tempo.

BARCELLONA – Pastor Maldonado ci sta prendendo gusto. Per la seconda volta nel corso delle prove a Barcellona, dopo il debutto di giovedì, il pilota venezuelano ha portato la sua Lotus in testa alla classifica. L'ennesima conferma dell'etichetta di outsider annunciata, che la squadra di Enstone si porta appiccicata addosso fin dal suo passaggio dal deludente motore Renault al potente Mercedes.

Eppure la vera sorpresa di giornata viene proprio da un team che monta il propulsore francese: la nostra Toro Rosso. Con il record di 130 giri all'attivo e il secondo tempo (a tre decimi da quello di Maldonado) a guadagnarsi i riflettori è stato Max Verstappen, figlio d'arte (il padre Jos corse in Formula 1 negli anni '90) promosso nella massima categoria a soli 17 anni. Non avrà ancora la patente per guidare sulle strade, insomma, ma in pista sembra cavarsela alla grande: la rapidità di adattamento alla vettura di Faenza mostrata nel corso dei test invernali sembra dare ragione a chi ha deciso di assegnargli, tra le polemiche, il ruolo da titolare già alla sua giovane età.

I migliori due tempi in classifica sono stati staccati con gomme super-soft, mentre i top team si sono accontentati di montare le medie, lasciando sfogare i meno blasonati avversari in una sessione peraltro difficile da interpretare, in quanto caratterizzata da un meteo variabile con leggeri scrosci di pioggia. Il migliore dei big è stato Lewis Hamilton su Mercedes, terzo al termine di un'altra giornata in cui ha portato avanti nell'ombra e senza grattacapi il lavoro programmato dai tecnici. Qualche guaio in più lo ha manifestato invece in questi giorni il suo compagno di squadra Nico Rosberg, costretto a girare il minimo indispensabile a causa di un ricorrente dolore al collo. Oggi la verità è venuta a galla: la causa dell'infiammazione era una modifica millimetrica della posizione di guida, che faceva sentire il tedesco maggiormente a suo agio ma non gli consentiva di reggere a livello fisico.

Alle spalle della corazzata Mercedes si è piazzata la «ferrarina» Sauber di Marcus Ericsson, frenata al mattino da un guasto al cambio, e la sorella maggiore di Sebastian Vettel. Il tedesco non è stato esente da una brutta figura alla sua prima uscita in pista, quando è finito nella ghiaia tra le curve 4 e 5, facendo sventolare la prima bandiera rossa dopo soli 30 secondi. Poi, però, il ferrarista si è ripreso fino a conquistare il quinto tempo finale, concentrando il lavoro odierno sulle prove aerodinamiche e di assetto. Seconda buona giornata consecutiva anche per la Red Bull, su cui oggi è salito Daniil Kvyat, fermatosi al sesto posto ma dopo essere riuscito a completare regolarmente un'intera simulazione di gara.

Solito calvario, invece, per la McLaren. Nemmeno l'arrivo dell'atteso pezzo di ricambio è riuscito a risolvere il problema al motore Honda, che ha manifestato di nuovo problemi analoghi a quelli di giovedì e si è fermata in mezzo alla pista, causando la seconda bandiera rossa. Jenson Button ha quindi ripreso le prove ma a potenza limitata, non riuscendo a scollarsi dall'ultima posizione con un altissimo 1:29.151. Stanotte dal Giappone arriverà l'ennesimo ricambio, nella speranza che stavolta sia davvero quella buona.