Ecco la nuova Ducati: «Puntiamo almeno a una vittoria»
Svelata a Borgo Panigale la Desmosedici GP15: una rivoluzione che non scorda la continuità. «Non me l'aspettavo così piccola», confessa Dovizioso, che con Iannone la porterà al debutto la prossima settimana a Sepang.
BORGO PANIGALE – La sfida a Valentino Rossi è lanciata. Fin troppo facile: sarà una coincidenza, ma la Ducati ha atteso proprio il giorno del compleanno del Dottore per togliere i veli alla Desmosedici GP15, nel suo omonimo auditorium della città in cui ha sede, Borgo Panigale. Non a caso, era stato proprio Rossi ad accreditare la rossa come potenziale concorrente al titolo mondiale 2015: «Se nei primi test di Sepang sono andati così forte con la moto vecchia – era il senso delle sue dichiarazioni – chissà cosa faranno con quella nuova».
Se il matrimonio tutto italiano tra Vale e la Ducati non decollò mai, quest’anno il team ci riprova con una nuova coppia di alfieri nostrani: i due Andrea, Dovizioso e Iannone. E una moto completamente rinnovata, più compatta delle precedenti, soprattutto nell’area del codone, di chiara ispirazione Honda. «Anche io non me l'aspettavo così piccola», confessa Dovizioso. Più rastremato il cupolino e più grandi le prese d'aria laterali, mentre di quella anteriore sono state modificate la forma e la dimensione per adattarsi al nuovo motore V4, di cui sono stati rinnovati pure gli scarichi (due tubi che si raccordano al posteriore e un terminale singolo all'anteriore). Si tratta della prima Ducati progettata interamente dal nuovo direttore generale, l’ingegnere Gigi Dall’Igna, che la definisce come «una rivoluzione» ma anche all’insegna della «continuità».
«Uno degli errori più grandi dei progettisti è buttare via tutto quello che è stato fatto prima, ma in realtà ho trovato nella GP14 e nella sua evoluzione molte cose interessanti, che ho cercato di mantenere nella GP15 – racconta l’ex direttore tecnico di Aprilia e Piaggio – Abbiamo cominciato a fare i primi ragionamenti di impostazione della moto verso aprile-maggio dello scorso anno, poi sono iniziati i disegni». Almeno nella classifica delle presentazioni delle nuove moto, la Ducati è arrivata ultima tra i top team: ai primi test invernali di Sepang, infatti, ha dovuto prendere parte con una versione aggiornata del mezzo dello scorso anno.
Ma guai a parlare di ritardo, precisa Dall’Igna: «In realtà la scadenza prevedeva che la moto fosse pronta per la seconda sessione di test a Sepang. L'anno scorso abbiamo evoluto tantissimo la GP14 ma c'erano delle cose che non eravamo riusciti a provare. Quindi nei primi test siamo riusciti a terminare il programma sulla vecchia moto e gran parte del lavoro sarà riutilizzato nella GP15: il software, ad esempio, ma anche la termodinamica del motore e la ciclistica. Il punto di partenza, anche se la moto è completamente diversa, è proprio l'assetto utilizzato nelle prove a Sepang».
C’è da credere, dunque, al rivale Valentino Rossi che ha previsto una Ducati in grado di lottare per il Mondiale? In questa fase dell’inverno nessuno è disposto a sbilanciarsi e la casa di Borgo Paigale non fa certo eccezione. Ma, nonostante gli avversari Honda e Yamaha partano da un evidente vantaggio in termini di sviluppo, il direttore generale fissa un paletto piuttosto alto: «Quest'anno l'obiettivo è quello di riuscire a portare a casa almeno una vittoria – dichiara – È importantissimo dare degli obiettivi a tutte le persone, anche ai piloti: questo aiuta a raggiungerli. Abbiamo davanti due case importantissime, con tecnologia da vendere, ci sono quattro piloti ritenuti da tutti tra i migliori, ma anche i nostri due, Andrea Dovizioso e Andrea Iannone, se la possono giocare. È un obiettivo difficile, sfidante, ma che voglio portare a casa».
«Mi sembrano obiettivi raggiungibili», gli fa eco anche il collaudatore Michele Pirro, finora l'unico ad aver provato questa moto. Ai due piloti ufficiali toccherà dal prossimo 23 febbraio alla ripresa delle prove in Malesia. Per ora, insomma, bisogna fidarsi delle dichiarazioni.
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