24 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Calcio | Nazionali

Conte: «Berardi, El Shaarawy, Insigne giovani per il futuro»

Forum del ct azzurro alla Gazzetta dello Sport: «I giovani, soprattutto Under 21 e 20, devono essere il serbatoio della Nazionale ma devono meritarla. Il percorso per l'azzurro è lungo, altrimenti sminuiamo il valore della convocazione». E poi: «Potremmo usare una Nazionale come l'Under 17 per svolgere sempre esperimenti in amichevole».

ROMA - Se ai giocatori Antonio Conte trasmetterà la stessa carica percepita in redazione, tranquilli, possiamo considerarci già in Francia. Comincia così il racconto della visita in Gazzetta dello sport del neo ct Antonio Conte. Parla della prima convocazione: «Sacchi giocava con il 4-4-2 e noi alla Juve avevamo ancora il libero e il tornante. Ero contentissimo, ma mi venne subito un gran mal di testa... La Nazionale dovevi conquistartela! E questo voglio».

Berardi, El Shaarawy, Insigne giovani per il futuro - Per Conte «I giovani, soprattutto Under 21 e 20, devono essere il serbatoio della Nazionale ma devono meritarla. Il percorso per l'azzurro è lungo, altrimenti sminuiamo il valore della convocazione». E poi: «Potremmo usare una Nazionale come l'Under 17 per svolgere sempre esperimenti in amichevole».
Quanto al modulo dice: «Rispetto alla Juve, che sugli esterni aveva un difensore e un centrocampista, mi piacerebbero due esterni che facciano male in attacco e poi, in fase difensiva, chiudersi a quattro con il centrocampista centrale che scala in difesa e i laterali che diventano esterni della mediana a quattro». Berardi, El Shaarawy, Insigne giovani per il futuro.

Devo parlare con Pirlo - Il presente è fatto di Balotelli, «so che chi arriva in Nazionale deve poi meritare di restare. Conta più l'uomo del calciatore» e Pirlo. «Devo parlare con lui. Da qui a due anni Andrea potrà darmi certezze oppure fermarsi».
Conte ha accettato anche perché è il primo ct del Sud e per l'immediato futuro promette: «Far capire l'idea di gioco con allenamenti molto tattici e partitelle in cui applicare i miei principi, lavorando con l'aiuto dei video. Poi spiegare che la Nazionale deve avvicinarsi ai club per metodologia, idea di gioco. Terzo amare l'Italia». La nazionale come un club. «Sì, un'Italia con metodologie, sistema e giocate memorizzate come in un club. Dove tutti sappiano cosa fare. Chi ha i requisiti, resta. Quando ho cominciato a fare l'allenatore ho pensato, tra l'altro, a me stesso».