25 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Semifinali Champions

Guardiola: «Il Real? Si sente già in finale»

Il tecnico del Bayern di Monaco: «Il Real è una squadra molto forte. Come sempre porto il massimo rispetto. Il Bayern dovrà fare una grande partita, attaccare e difendere in undici e cercando di fare tanti goal. Ce ne serve più di uno per andare a Lisbona».

MONACO - All'andata il Real Madrid si impose 1-0, ora il Bayern Monaco vuole ribaltare il risultato e conquistare il pass per la finale di Champions League in programma a Lisbona il 24 maggio. Il tecnico dei bavaresi, Pep Guardiola, rivela in conferenza stampa il modo in cui pensa di fermare l'armata di Ancelotti: «Il Real è una squadra molto forte. Come sempre porto il massimo rispetto. Il Bayern dovrà fare una grande partita, attaccare e difendere in undici e cercando di fare tanti goal. Ce ne serve più di uno per andare a Lisbona. Differenze rispetto all'andata? La differenza è che quando tiri, pressi, cerchi la rete tu dica 'c..., voglio essere a Lisbona'. Domani è una questione di voglia, nient'altro».

POSSESSO PALLA - In vista della gara contro i Blancos, Guardiola potrebbe adottare una tattica diversa rispetto al solito tiki taka: «Nemmeno utilizzando tutti difensori veloci si può frenare la velocità del Real Madrid davanti. L'unico modo è aspettarli al limite dell'area. Il contropiede? E' una delle opzioni che stiamo valutando e preparando. Loro si sentono già in finale, ma faremo di tutto per rovinargli la festa».
Il Bayern però non dovrà snaturare la sua mentalità offensiva: «Io amo far giocare le mie squadre con tanto possesso palla E' una cosa che adoro e ai grandi giocatori piace tenere il controllo del pallone. Il mio modo di intendere il calcio passa solo attraverso il pallone, è la mia idea. Non concepisco il difendersi con otto difensori dietro la linea della palla».

CASO ALVEZ - Non poteva mancare una considerazione su Dani Alves che, nel match tra il Barcellona e il Villareal ha raccolto e mangiato una banana piovuta in campo come gesto di razzismo: «Alves è un ragazzo fantastico, allegro. E' un problema di cultura nel calcio e tutti siamo in parte responsabili di questi episodi».