23 agosto 2025
Aggiornato 14:30
Calcio

Milan, inizia una nuova era, ma il popolo rossonero insorge

Formulata ufficialmente la manifestazione d’interesse per l’acquisizione dell’area dove sorgerà il nuovo stadio di proprietà. Sull’altro fronte però la crisi della squadra scatena l’ira dei tifosi che contro il Parma daranno vita ad una contestazione

MILANO - Finalmente una buona notizia per il popolo rossonero, il primo passo ufficiale verso la realizzazione del nuovo stadio. L’Amministratore Delegato Barbara Berlusconi ha presentato la manifestazione d’interesse per l’acquisizione dell’area dove sorgerà l’Expo e dove, dal 31 ottobre in poi, potrebbero cominciare i lavori per la nuova struttura di proprietà del Milan.

Nei giorni scorsi trapelava una voce secondo la quale i costi di acquisizione dell’area (circa 120.000 metri quadri) sarebbero stati ritenuti troppo elevati e per questo era iniziato un rapido giro d’orizzonte alla ricerca di altre eventuali zone disponibili nell’hinterland milanese. Ora è arrivato questo passo ufficiale, firmato da Lady B. che però non sarà vincolante, nel caso venisse fuori una zona più indicata per la costruzione del nuovo impianto.

Al momento però la suggestione del nuovo stadio di proprietà da 60.000 spettatori che al Milan sognano da anni, non riesce a scaldare gli animi rossoneri, avviliti ed affranti dalla crisi perdurante, culminata con la dolorosa eliminazione dalla Champions League per mano di un Atletico Madrid apparso anni luce avanti ai rossoneri.

Per rendere ancora più difficile la situazione, nella giornata di ieri è stato diffuso un comunicato della curva Sud, storico cuore pulsante del tifo milanista, che prendendo di petto soprattutto Galliani ed una cospicua fetta di calciatori, ha manifestato in maniera dignitosa ma ferma, il malcontento di 6 milioni di tifosi rossoneri.

Innanzitutto le critiche all’Amministratore Delegato Galliani, considerato, dopo le «incomprensioni» degli scorsi anni, quasi un intoccabile da parte della curva. Stavolta invece è proprio su di lui che si sono concentrate le critiche della frangia più calda del tifo:

«A pochi giorni dalla fine del mercato chiedevamo alla Società di intervenire sulla difesa e sul centrocampo e di evitare l’acquisto, evidentemente inutile, di Matri. La risposta del dott. Galliani ai microfoni delle TV era stata trasparente e inequivocabile: non sono i tifosi a fare mercato e chi protesta è solo una piccola minoranza. A oggi i fatti parlano chiaro, Matri a gennaio è stato ceduto per la sua inutilità, e ancora più inutili movimenti di mercato sono stati fatti (male) su difesa e centrocampo. La storia del Milan è sempre stata costellata di grandi campioni e budget smisurati in termini di mercato, e per certi personaggi era una pacchia portare a casa i «fenomeni». Oggi invece la storia è cambiata e la ristrettezza economica ha portato a un mercato fatto di pochi fondi... palesemente mal gestiti. Ci chiediamo, per esempio, come sia stato possibile mandare via Ambrosini che, oltre a essere il capitano, era una voce forte nello spogliatoio; e ancora di più ci chiediamo come sia stato possibile svincolare Pirlo per non concedergli un triennale alle sue condizioni... a fronte poi di un ingaggio oneroso come quello di Honda due anni dopo. Troppi mezzi giocatori spacciati per campioni, troppi giocatori finiti che vengono portati al Milan solo perché hanno un nome in grado di quietare la piazza. Oggi i risultati di questa politica scellerata sono davanti agli occhi di tutti, il Milan naviga a 37 punti dalla prima in classifica ed è fuori da tutto! Bene, siccome qualcuno si è preso tempo fa la responsabilità di zittirci, si prenda ora la responsabilità di questa disfatta e si faccia da parte. Qualcuno che invece di creare una rete di osservatori e un settore giovanile all’altezza era impegnato a fare affari con i soliti procuratori che ormai sembrano di casa in questa Società. La risposta a tutti i mali, dal 2007 a oggi, è sempre stata una: «Siamo il Club più titolato al mondo». E dietro a questa risposta si giustificavano insuccessi e cessioni eccellenti, si costruivano squadre fatte di giocatori strapagati malgrado il dubbio valore, si faceva beffa di chi per questi insuccessi soffriva davvero, i tifosi del Milan.»

Ma non sono stati risparmiati nemmeno i protagonisti in campo, con l’eccezione di pochi calciatori, apprezzati dai tifosi per professionalità, impegno ed attaccamento alla maglia, e tra questi Montolivo, Bonera, Abbiati, Kakà, Abate, De Sciglio, De Jong, Poli, Pazzini.

Per tutti gli altri, con Balotelli evidentemente primo della lista, solo una pubblica dichiarazione di sfiducia condita da un invito perentorio ad andare altrove a far danni: «Veniamo ora alla squadra, composta da pochi seri professionisti, attorniati da una schiera di strapagati inutili giocatori, che hanno come primo pensiero quello di mettere foto da idioti sui social network e di prenotare un tavolo per la bella serata in discoteca. Simili sterili personaggi, che si sentono forse grandi campioni, ma che in campo poi dimostrano di valere poco o nulla, è il caso che decidano di cambiare aria, e di lasciare con un minimo di dignità questa squadra. Siamo stufi delle prese per il c... di ragazzini viziati e pseudo campioni. Auspichiamo che il nuovo Mister Seedorf prenda seri provvedimenti contro questi elementi che non hanno più alcuna giustificazione.»

La partita contro il Parma rappresenta un crocevia importante per il futuro del Milan. Il pubblico è pronto alla contestazione, per la squadra, mister Seedorf in testa, invece è arrivato il momento di dimostrare se e quanto vale.