3 maggio 2024
Aggiornato 05:30
Invasione di campo

Milan, così non va: Seedorf procede a tentoni e la Champions League è alle porte

Contro il Napoli modulo sbagliato, formazione sbagliata, atteggiamento sbagliato. La maniera peggiore per avvicinarsi all’appuntamento più importante della stagione, la doppia sfida con l’Atletico Madrid

Di Clarence Seedorf si può dire di tutto, tranne che non sia un uomo estremamente intelligente. Permaloso, presuntuoso, orgoglioso, ma con tante sale in zucca.

Ecco perché, letti, ascoltati, visti, tutti i commenti alle prime uscite del suo Milan, ha ritenuto opportuno correre ai ripari. Badate bene, non rinnegando nulla delle sue teorie ed idee di calcio, quindi procedendo ostinatamente con il suo modulo 4-2-3-1, ma con qualche rilettura tattica e soprattutto con qualche aggiustamento tecnico.

Una sorta di compromesso, storico solo perché il protagonista si chiama Seedorf, uno che di compromessi non ne ha mai accettati nella vita. Ma la sua prima esperienza da allenatore, per giunta sulla panchina di uno dei club – quanto meno per storia e tradizione – più famosi al mondo, val bene un’eccezione.

Compromesso perché Seedorf ha preso nota delle critiche rivolte alla sua squadra nelle scorse settimane («squadra sbilanciata in avanti», «difesa scoperta», «mancanza di un vero filtro a centrocampo» etc. etc.) e ha ritenuto sufficiente qualche piccola modifica: aggiungere un paio di giocatori con spiccate attitudini difensive, toglierne un paio troppo spregiudicati e - senza modificare nulla dal punto di vista tattico - confezionare la squadra.

Da qui la decisione di varare, per il big match al San Paolo contro il Napoli, una formazione a dir poco sperimentale, con Mexes in campo e per giunta da capitano, due centrocampisti tracagnotti e muscolari come De Jong e Essien, Abate trequartista e Robinho ancora tra gli 11 titolari.

Diciamecela tutta, il Milan frastornato e scombussolato di questa stagione non sembra pronto a sopportare tante sperimentazioni insieme, soprattutto se poi si rivelano tutte sbagliate, come è capitato appunto all’ombra del Vesuvio. Mexes un ectoplasma, per giunta con l’arroganza e la sicumera di un intoccabile; i due centrali di centrocampo spazzati via dalle folate offensive degli attaccanti partenopei, incapaci di difendere e naturalmente anche di impostare e costruire il gioco; Abate esterno alto, in grado di non toccare una palla per tutto il primo tempo (poi è stato riportato da Seedorf sulla linea dei difensori, al posto di un Emanuelson più dannoso della grandine, ed è andata leggermente meglio); per finire Robinho, ormai diventato un caso tra i tifosi rossoneri, ormai disperati ogni volta che lo speaker annuncia il suo nome tra i titolari, ma al momento parzialmente rassicurati dal suo leggero infortunio che dovrebbe toglierlo di mezzo almeno per l’andata degli ottavi di finale di Champions contro l’Atletico Madrid.

Il risultato finale di una serie di scelte così scombiccherate da sembrare incredibili è negli occhi di tutti. Eppure la partita per il Milan si era messa bene con il gol del vantaggio rossonero segnato da un sorprendente Taarabt (lui si vera rivelazione – ed in positivo – della serata). Ma da quel momento in poi, il vuoto. Il Milan è stato letteralmente preso a pallate da Higuain e compagni, capaci di metterla nel sacco 3 volte, sfiorando la segnatura almeno in altre 5-6 occasioni.

Pare che anche Berlusconi si sia risentito per una tale esasperata manifestazione di inferiorità del Milan al San Paolo, anche se nessun attacco verrà mai mosso – almeno pubblicamente – nei confronti del suo pupillo.

Adesso però per i rossoneri diventa fondamentale ricompattarsi, affrontare il Bologna, venerdì sera a San Siro, nelle migliori condizioni fisiche e mentali possibili, e prepararsi alla grande battaglia contro i «colchoneros» di Simeone.

A parziale consolazione dei tifosi del Milan, la consapevolezza che anche l’Atletico Madrid è reduce da un paio di sconfitte consecutive e quindi non al meglio della forma. Ma anche il Napoli sembrava in difficoltà ed abbiamo visto tutti com’è andata a finire.