L'appello di 52 atleti a Mosca: abrogate le leggi anti-gay
Gli atleti, tra cui 12 che parteciperanno ai Giochi, hanno anche denunciato l'inerzia a tale riguardo del Comitato olimpico internazionale e degli sponsor internazionali
MOSCA - A pochi giorni dall'inizio dei Giochi Olimpici di Sochi, 52 atleti olimpionici hanno lanciato un appello alle autorità russe perchè vengano abrogate le leggi che vietano la «propaganda omosessuale» ai minori di 18 anni, approvate di recente, che hanno innescato ondate di attacchi omofobici. Gli atleti, tra cui 12 che parteciperanno ai Giochi, hanno anche denunciato l'inerzia a tale riguardo del Comitato olimpico internazionale e degli sponsor internazionali.
Tra i firmatari della cosiddetta campagna per il «principio numero sei», ossia quello della Carta Olimpica che dovrebbe tutelare contro le discriminazioni, figurano la medaglia d'oro americana per il snowboard Seth Wescott, la biatleta canadese Rosanna Crawford e la squadra maschile australiana di bob. Altri ex campioni olimpici che sostengono l'iniziativa sono i tennisti Martina Navratilova e Andy Roddick, l'ex calciatore dei Leeds, Robbie Rogers, e il quattro volte medaglia d'oro di tuffi, Greg Louganis.
«Come atleta, come americano e come convinto assertore di pari diritti e pari opportunità per tutti, ho capito che dovevo pronunciarmi perchè non è questa la situazione dello sport oggi - ha detto al Guardian il canottiere Esther Lofgren, medaglia d'oro a Londra 2012 - la missione è sostenere tutti gli atleti a essere se stessi e ad essere liberi di esseri atleti».
Megan Rapinoe, oro a Londra con la squadra di calcio, è convinta che il Comitato olimpico internazionale avrebbe dovuto fare di più per chiarire che non si tratta di una questione politica, quanto di una questione fondamentale di rispetto dei diritti umani: «Capisco e rispetto il fatto che le Olimpiadi non sono il momento nè il luogo per dichiarazioni politiche, ma questo va oltre ogni genere di dichiarazione. Sono in pericolo le vite e il benessere delle persone... credo sia importante parlarne e avere una discussione durante questi Giochi, e non far passare questa questione sotto silenzio».
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