Adidas resta azionista del Bayern malgrado scandalo Hoeness
Lo ha detto Herbert Hainer, ad dell'azienda di abbigliamento sportivo tedesca che siede nel comitato esecutivo del Bayern: «Siamo assolutamente puliti»
MONACO - Adidas resta azionista del Bayern Monaco nonostante lo scandalo fiscale che ha coinvolto il presidente del club di calcio bavarese Uli Hoeness. Lo ha detto Herbert Hainer, ad dell'azienda di abbigliamento sportivo tedesca che siede nel comitato esecutivo del Bayern.
«Siamo soddisfatti della nostra collaborazione», ha detto Hainer, spiegando che le operazioni finanziarie tra l'ex presidente Robert Louis-Dreyfus e Hoeness non hanno niente a che fare con l'azienda: «Abbiamo proceduto a una verifica interna e siamo assolutamente puliti», ha affermato Hainer.
Il quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung ha rivelato che Louis-Dreyfus aveva prestato a Hoeness 2,5 milioni di euro su un conto in Svizzera e fornito inoltre una garanzia bancaria di 15 milioni di marchi tedeschi (7,5 mln di euro) nel 2000, prima dell'ingresso della Adidas nel capitale del club.
Nel settembre 2001, Hoeness aveva annunciato l'ingresso dell'azienda con una quota del 10% nel Bayern, pari a 75 milioni di euro. Il 20 aprile scorso la stampa tedesca ha svelato l'esistenza di un conto bancario di Hoeness in Svizzera che gli ha consentito un'evasione fiscale di diversi milioni di euro. Rivelazioni che hanno scatenato un'aspra polemica in Germania, impegnata da anni in una battaglia fiscale e politica per combattere l'evasione.
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