19 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Lo scandalo del calcio scommesse

Calcioscommesse: Petrucci, un disonore per lo sport italiano

Parole dure del Presidente del CONI dopo i nuovi sviluppi dell'inchiesta: La Lega di Serie A parla solo di divisioni di soldi. Colantuono: L'Atalanta non ha fatto nulla. Non molleremo mai

MILANO - «Questa è un'altra pagina che non onora lo sport italiano». Parole dure di Gianni Petrucci, presidente del Coni, in merito al secondo atto di Last Bet, l'inchiesta sul calcioscommesse della Procura di Cremona. «Siamo tutti turbati, ma anche le leghe devono esserlo - afferma Petrucci al termine della Giunta Coni -. La Lega di A ha fatto un incontro ieri sera e nessuna parola è stata detta su quello che accaduto, parlano solo di divisioni di soldi».
Ieri sono finite in manette 17 persone, tra le quali spicca il nome di Cristiano Doni, ex capitano dell'Atalanta, già condannato dalla giustizia sportiva a tre anni e mezzo di squalifica sempre in riferimento all'inchiesta sulle scommesse. «Le immagini che abbiamo visto sono molto negative - aggiunge Petrucci - anche se mi auguro che non sia tutto vero. C'è ampia collaborazione con la magistratura, con gli investigatori e con il procuratore Palazzi, persona seria e corretta, che sta facendo un durissimo lavoro in un momento difficile».

Colantuono: L'Atalanta non ha fatto nulla - «Noi non abbiamo fatto niente, quello che abbiamo ottenuto ce lo siamo guadagnato. Abbiamo vinto il campionato scorso con largo margine, così come quest'anno stiamo disputando una grande stagione. Questa è una società gloriosa e noi, nel nostro piccolo, vogliamo tenerne alto l'onore». Questo il commento del tecnico dell'Atalanta, Stefano Colantuono, il giorno dopo i nuovi, clamorosi sviluppi sullo scandalo scommesse che hanno portato all'arresto dell'ex capitano nerazzurro Cristiano Doni. Sul giocatore Colantuono preferisce non rilasciare dichiarazioni. Nelle prossime ore è atteso un comunicato ufficiale da parte della società bergamasca. «La notizia non ha fatto piacere a nessuno, ma ormai siamo vaccinati: con questo problema conviviamo da sei mesi», si limita a dire Colantuono.
Poi il tecnico aggiunge: «Ho letto, ho visto e ho sentito. Un'idea di quel che è accaduto me la sono fatta. Ma in questo momento non mi va di esprimerla, anche perché la società giustamente mi ha chiesto di concentrarci solo su quello che accade in campo». Infine un messaggio chiaro al Cesena, prossimo avversario: «Non pensate che la squadra si faccia scalfire da queste situazioni, non molleremo nulla».