29 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Anticipazioni dell'autobiografia del giocatore svedese

Ibrahimovic minacciò di picchiare Guardiola

Il giocatore minacciò di picchiare Guardiola davanti alla stampa se il club catalano non lo avesse lasciato andare al Milan. Luis Enrique: Non sono un marziano. Genoa-Inter rinviata per il maltempo. Thiago Motta: Possiamo recuperare

MILANO - Zlatan Ibrahimovic minacciò di «picchiare davanti alla stampa» l'allenatore del Barcellona Pep Guardiola. La scioccante rivelazione arriva da Carles Villarubi, vicepresidente dell'area istituzionale del club catalano. Villarubi ha parlato ai microfoni della radio catalana RAC1, all'indomani delle anticipazioni dell'autobiografia del giocatore svedese.
Ibrahimovic, ha raccontato Villarubi, minacciò di picchiare Guardiola davanti alla stampa se il club catalano non lo avesse lasciato andare al Milan. Il suo agente, secondo il dirigente catalano, avrebbe confermato: «Lo farà, lo farà». Lo svedese si ritroverà faccia a faccia con il suo ex allenatore tra meno di venti giorni: il 23 novembre a San Siro il Milan affronterà il Barcellona nella gara di ritorno della fase a gironi della Champions. Sarà il primo incontro tra i due dopo il travagliato addio dello svedese: il numero 11 del Milan saltò la gara di andata al Camp Nou a causa di un infortunio.

Luis Enrique: Non sono un marziano - La Roma è attesa a Novara sabato sera alle 20.45 per l'anticipo serale dell'undicesima giornata di serie A. Il tecnico Luis Enrique sa benissimo che serve assolutamente una vittoria per uscire dalla crisi che dura da due gare (sconfitte con Genoa e Milan). «Questa settimana ho visto la squadra con la voglia di voler cambiare questa situazione difficile. Dobbiamo recuperare fiducia e fare ancora di più perchè quello che abbiamo fatto finora non è bastato a vincere le partite che volevamo. Dobbiamo lavorare ancora di più. L'obiettivo prioritario è vincere a Novara», ha detto lo spagnolo in conferenza stampa.
I giallorossi devono ancora crescere molto anche se Luis Enrique non vede il suo gruppo troppo distante dagli avversari incontrati finora: «Non ho mai visto la mia squadra inferiore agli avversari, certo se non eliminiamo gli errori individuali e non miglioriamo in concentrazione resteremo lontani dalla vetta della classifica. Il Novara poi ha battuto l'Inter e potrebbe metterci in difficoltà, ma noi dobbiamo essere bravi ad uscire da questa situazione». A Novara la Roma giocherà sul campo in sintetico: «Non può essere un problema o una scusa. Andiamo lì per fare il nostro compito, per giocare a calcio», ha aggiunto l'asturiano.
Luis Enrique chiude ribadendo il proprio credo calcistico, che non abbandonerà nonostante gli ultimi risultati negativi: «Non sono qui per cambiare il mio pensiero, anzi sono convintissimo che andando avanti si possa vincere. Non sono un marziano, caduto da una nave spaziale. Non voglio fare un calcio nuovo, diverso.
Vedo tante squadre che fanno un gioco propositivo, magari non come lo intendo io, ma comunque non chiedo alla mia squadra cose incredibili».

Genoa-Inter rinviata per il maltempo - Genoa-Inter non si giocherà. La partita, valida per l'11esima giornata di Seria A e in programma domenica alle 12.30 allo stadio Marassi, è stata rinviata a data da destinarsi. La decisione è stata presa dal sindaco di Genova Marta Vincenzi, in accordo con il prefetto e con la Lega di Serie A, al termine di un vertice di emergenza sull'alluvione che sta mettendo in ginocchio il capoluogo ligure ormai da diverse ore.
Cresce, intanto, il bilancio delle vittime del nubifragio: al momento i morti accertati sarebbero sette e tra questi ci sarebbero anche due bambine. Il quartiere di Marassi, dove si trova lo stadio, è uno dei più colpiti dall'alluvione. Le previsioni meteorologiche non promettono nulla di buono: secondo gli esperti dovrebbe piovere almeno fino a domenica.

Thiago Motta: Possiamo recuperare - «La stagione è lunghissima, tutto può cambiare». In casa Inter c'è chi, dopo un disastroso avvio di campionato, crede nella rimonta, non rassegnandosi a un ruolo da comprimario: Thiago Motta, ad esempio. Il calciatore nerazzurro è convinto di poter recuperare il terreno perso nelle prime dieci giornate: «Finora non abbiamo fatto quello che è nelle nostre possibilità e siamo in questa situazione per questo motivo - afferma il centrocampista a SkySport -. L'importante è sapere quello che dobbiamo fare e avere la forza di alzarci in un momento difficile, cambiare, entrare in campo e vincere».
Buoni propositi a parte la classifica, purtroppo per i nerazzurri, parla chiaro: meno 11 dalla Juventus capolista: «In questo momento sembra tutto impossibile - prosegue Motta -. Siamo lontani da una Juventus che sta giocando forte, da un Milan che sta bene e da un Napoli che ancora fa un po' fatica in qualche partita, ma che comunque gioca bene». In Champions League, escluso lo scivolone iniziale con il Trabzonspor, le cose stanno andando decisamente meglio, con 9 punti in 4 partite e il primo posto nel girone: «In Europa abbiamo dimostrato che possiamo far bene - ha aggiunto - perché non dovrebbe essere così anche in campionato? Dobbiamo cambiare le cose sul campo, fare il nostro calcio e vincere perché poi quando vince si cambia».
La vittoria di San Siro con il Lille ha ridato un po' di morale alla squadra di Ranieri, uscita con le ossa rotta dal big match di sabato sera contro la Juventus: «Secondo me era quasi un obbligo vincere a Lille e in casa - afferma l'oriundo - adesso dovremo confermarci anche in Serie A». La gara contro il Genoa, in programma domenica ma rimandata a causa del diluvio che ha messo in ginocchio il capoluogo ligure, ha un significato particolare per Motta: «In un momento difficile della mia carriera è stata l'unica squadra che mi ha voluto - conclude il nerazzurro -. Ringrazio il presidente e tutto l'ambiente che mi hanno aiutato a tornare a giocare ad alti livelli. Spero di tornare un giorno ad indossare quella maglia».