27 agosto 2025
Aggiornato 18:00
Alle porte della Champions League

Inter, Moratti: «Gasperini cambi modulo»

L'allenatore nerazzurro: «Cambio modulo? Vedremo domani». Cambiasso: «Non siamo in crisi». Parla il figlio di Facchetti: «Contro papà solo calunnie»

MILANO - Massimo Moratti parla poco ma chiaro: questa Inter non va bene e va modificata. E a proposito del modulo tattico adottato da Gasperini, il presidente non usa mezzi termini: «È un qualcosa che spetta al tecnico - dichiara il presidente nerazzurro all'ingresso dei suoi uffici milanesi -, anche se penso che si debba cambiare». Un'autentica frecciata.
In vista della sfida in Champions League contro il Trabzonspor, è quasi certo che Giampiero Gasperini scelga la difesa a quattro, visti i risultati disastrosi del 3-4-3 nella trasferta di Palermo. Ieri il tecnico ha avuto un colloquio di tre ore con il direttore dell'area tecnica Marco Branca per esaminare la sconfitta contro i rosanero: in questo incontro si sarebbe parlato anche di modifiche degli schemi. Assente Forlan, contro i turchi è probabile Sneijder dal primo minuto dietro le punte Milito e Pazzini, mentre Zarate partirà dalla panchina.

Gasperini: «Cambio modulo? Vedremo domani» - «Si riparte dalle cose migliori per mantenerle e cercando di non commettere più gli errori pesanti che abbiamo fatto». Gian Piero Gasperini cerca di trovare i lati positivi del ko di Palermo e analizza le possibile modifiche sul modulo dal presidente Moratti. «Vediamo domani. Dipenderà molto dalla situazione e dalla squadra avversaria».

Cambiasso: «Non siamo in crisi» - «Qual è il problema? Abbiamo perso una partita, ora dobbiamo cambiare tutto, dal presidente al magazziniere?». È un Esteban Cambiasso pungente quello che parla in conferenza alla vigilia della partita casalinga della sua Inter contro il Trabzonspor, valevole per l'esordio in Champions League. «Abbiamo avuto una partenza falsa, ma per me non c'è un problema», dice il mediano argentino, spegnendo gli allarmi dopo la sconfitta per 4-3 nel debutto in campionato contro il Palermo.
«Difesa a 3 o a 4? Fermarsi a pensare a queste cose è un'ingiustizia assoluta - prosegue Cambiasso -. Le squadre attaccano e difendono in 10, il calcio oggi è così. Io ho vinto tanto con una difesa a 4, ma ho anche perso. Comunque sapevamo che se avessimo perso una partita la colpa sarebbe stata attribuita alla difesa a 3, ma a Palermo sembrava avessimo la partita in mano. Poi quella punizione di Miccoli e quel tiro di Pinilla...». L'argentino fa anche una precisazione: «Sull'1-1 potevamo avere un rigore con espulsione di un giocatore del Palermo: magari avremmo finito per vincere 3-1 o 4-1 e non si sarebbe certo parlato di crisi o di problemi di difesa a 3 o a 4».
Infine un giudizio sul match di domani con il Trabzonspor: «Proveranno a metterci in difficoltà con le ripartenze. Noi giochiamo in casa e siamo obbligati a vincere: è una partita dura, tutti in Champions vogliono far bene. L'Inter è abituata a giocare più di 45-50 partite all'anno, e non si può pensare per 3-4 giorni ad una sconfitta. Bisogna concentrarsi sugli impegni e non sulle critiche dei giornalisti».

Parla il figlio di Facchetti: «Contro papà solo calunnie» - «Hanno provato a montargli addosso una bicicletta, ma senza catene e con le ruote bucate». Gianfelice Facchetti ricorre e una espressione del gergo carcerario per spiegare che nei confronti di suo padre Giacinto «sono state costruite solo falsità e calunnie». «La corsa di mio padre è stata leale e coraggiosa», ha sottolineato Facchetti junior, nel corso della presentazione del suo libro 'Se no che gente saremmo' allo spazio Oberdan di Milano, affollato da centinaia di persone.