20 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Mondiale di MotoGP

Rossi: «Nessun pilota vuole correre in Giappone»

Il pilota della Ducati: «Certo che se noi piloti fossimo tutti assieme, di forza ne avremmo molta». Nakamoto: «Spostare il GP del Giappone a Suzuka»

INDIANAPOLI - Valentino Rossi, dopo aver dichiarato a Brno di aver paura di andare in Giappone, a Indianapolis ha rincarato la dose: «A parte gli interessi di ciascuno la situazione reale è che nessuno vuole andare. Il mio pensiero? Confermo quanto detto a Brno, ma ho ancora preso una decisione. Anche perchè quando sarà, non voglio poi tornare sui miei passi. In questo momento, le pressioni che alcuni subiscono sono difficili da controllare.
Bisognerebbe essere uniti. Si pensava che il buon senso sarebbe prevalso; invece adesso siamo arrivati al braccio di ferro. Certo che se noi piloti fossimo tutti assieme, di forza ne avremmo molta».

Nakamoto: «Spostare il GP del Giappone a Suzuka» - «Io dico che potremmo spostare la gara di quest'anno a Suzuka e poi tornare a Motegi partire dal prossimo anno», ha detto Nakamoto al settimanale Motosprint. «Inoltre, mi piace Suzuka: il circuito è più bello e più tecnico, ma la federazione internazionale ha tolto l'omologazione della pista di Suzuka, quindi ci sarebbe bisogno di una qualche dispensa, e dovrebbe essere fatta in fretta».
Suzuka è un circuito molto bello e veloce, che ospita le gare di Formula Uno ma che da tanti anni non vede corse del Motomondiale. L'organo di governo del motociclismo, la FIM, tolse l'omologazione di Suzuka dopo la morte di Daijiro Kato, che correva sulla Honda Gresini durante la gara del 2003. «Tre anni fa la pista di Suzuka ha subito importanti ristrutturazioni al circuito, dai parcheggi alle vie di fuga e di servizio intorno alla pista», ha continuato Nakamoto. «Il paddock è rimasto un po' datato, ma solo per una volta non darebbe fastidio a nessuno. E la Otto Ore di Suzuka, che si tiene regolarmente, dimostra che anche le moto possono correre su quella pista». Tuttavia, Nakamoto non ritiene che la morte di Kato, avvenuta alla chicane prima del traguardo, possa essere un cattivo presagio. «La chicane, che non è neppure più utilizzata dalla gara di Formula Uno, è stata modificata in tutta la sua area esterna», ha concluso.