Sneijder: Il mio futuro è nelle mani dell'Inter
«Probabile che rimanga anche dopo il 31 agosto». Fabregas al Barcellona con ingaggio ridotto?. Pastore: «Sono al Psg per vincere»
MILANO - «Se resto o vado via? Non lo so, dipende dall'Inter». Sono queste le parole di Wesley Sneijder ad un quotidiano olandese. Il centrocampista nerazzurro non sa ancora quale sarà il suo futuro: «Sto giocando per l'Inter e ci sono le probabilità che io rimanga qui anche dopo il 31 agosto.
Non escludo però che ci siano anche le possibilità che io me ne vada. La situazione non dipende da me, ma dalla società».
Società che nei giorni scorsi è stata chiara: se arrivasse l'offerta giusta il centrocampista olandese potrebbe partire, anche se lui stesso ha ammesso di non aver avuto contatti con nessuna squadra, nè Manchester United, nè Manchester City. «So che se arriva una grossa offerta mi lasciano andare - continua Sneijder -. Per questo non escludo la possibilità di lasciare l'Inter». Alla domanda se tornerà a Milano dopo il match amichevole dell'Olanda contro l'Inghilterra, l'olandese ha comunque risposto: «Se non ci saranno novità, ovvio che tornerò».
Fabregas al Barcellona con ingaggio ridotto - Cesc Fabregas è disposto a ridursi notevolmente l'ingaggio pur di diventare un giocatore del Barcellona. A dare la notizia è il quotidiano britannico Daily Mail, secondo il quale il capitano dei Gunners rinuncerebbe a 4,5 milioni di ingaggio favorendo in questo modo la trattativa tra spagnoli e inglesi. Dopo aver collezionato diversi rifiuti, il club di Guardiola potrebbe così aumentare l'offerta ai londinesi per il cartellino del centrocampista e mettere fine alla telenovela calcistica dell'estate.
Nelle prossime ore Wenger potrebbe vedersi recapitare una proposta economica più congrua al valore del suo fuoriclasse e sarebbe costretto a cedere dopo tante resistenze. Alla finestra c'è sempre il Milan, pronto a piombare sullo spagnolo se il matrimonio con il Barcellona non dovesse concretizzarsi.
Pastore: Sono qui per vincere - Prima conferenza stampa da giocatore del Paris Saint Germain per Javier Pastore. L'argentino ha dimostrato di avere subito le idee chiare: «Sono venuto qui in cerca di titoli - dice, lasciandosi poi andare ad una riflessione sul livello del campionato transalpino -. Credo che la Ligue 1 francese non sia al livello dei campionati italiano, spagnolo e inglese, ma per me accettare il Psg non è stato un passo indietro tecnico».
Il Flaco ha definito il progetto parigino «Giovane e ambizioso», si è detto inoltre ansioso di poter scendere in campo con la sua nuova maglia: «In questa settimana proseguirò il mio allenamento, spingendo il più possibile, e già dalla settimana prossima faremo un primo bilancio fisico sulla mia condizione, per essere al più presto a disposizione del mio allenatore».
Ranieri: Totti pigro? Vero, non si allenava bene - «Mandavo Totti in panchina? A volte non si allenava con i dovuti ritmi». Sono queste le parole di Claudio Ranieri, ex tecnico della Roma, intervistato dalla Gazzetta del Sud. Tempi duri per il Pupone: la stoccata del suo vecchio allenatore va ad aggiungersi alle parole dette qualche settimana fa da Franco Baldini, nuovo dirigente giallorosso, che aveva definito il capitano «un giocatore pigro». «Gli attuali dirigenti lo hanno definito così - continua Ranieri - ed è un giudizio che condivido».
L'ex tecnico della Roma, che si è dimesso nel febbraio scorso in seguito alla rimonta subita dalla sua squadra in casa contro il Genoa (da 3-0 a 4-3), addolcisce poi la pillola: «E' comunque il giocatore più grande che io abbia mai allenato - dice Ranieri - se Totti avesse fatto una scelta di carriera e non di cuore e avesse lasciato la Roma per il Barcellona o il Manchester United sono sicuro che avrebbe vinto il Pallone d'oro. Anzi, forse più di uno».