4 novembre 2024
Aggiornato 18:00
Calcio scommesse

Processo sportivo, domani le sentenze di primo grado

Il Secondo grado davanti alla Corte di giustizia federale dopo Ferragosto. Il 26 luglio il procuratore federale Stefano Palazzi ha deferito 18 società e 26 tesserati

ROMA - Dovrebbero arrivare domani le sentenze di primo grado del processo sportivo per lo scandalo del calcioscommesse. La Commissione disciplinare nazionale (Cdn), presieduta dall'avvocato Sergio Artico, è riunita in Camera di Consiglio per esaminare le richieste di sanzioni del procuratore federale Stefano Palazzi. La linea che sembra emergere è quella del «pugno di ferro» nei confronti dei tesserati - tra gli altri, Palazzi ha chiesto tre anni e mezzo di squalifica per l'atalantino Cristiano Doni, tre anni per il suo compagno di squadra Thomas Manfredini e cinque anni con proposta di radiazione per Giuseppe Signori, Marco Paoloni, Massimo Erodiani, Antonio Bellavista e Vincenzo Sommese - mentre le punizioni potrebbero essere più leggere nei confronti delle società deferite.

Alessandria e Ravenna sono di fatto spacciate - il procuratore federale ha chiesto per la loro la retrocessione accompagnata da 50mila euro nel caso dei romagnoli, al momento non iscritti ad alcun campionato - visto che viene loro contestata la responsabilità diretta (c'è il coinvolgimento dei presidenti). Da valutare invece la situazione di Piacenza e Viareggio: le richieste sono state rispettivamente di quattro punti e un punto di penalizzazione nel campionato 2010/2011, ma questo toglierebbe alle sanzioni il carattere dell'afflittività che invece il codice prescrive chiaramente. L'ipotesi che trova più credito è che emiliani e toscani vengano penalizzati nel prossimo campionato, in Lega Pro. Forti possibilità di sconto anche per l'Atalanta, per cui sono stati chiesti sette punti di penalizzazione da scontare nel prossimo torneo di serie A. Nel motivare le sue richieste, Palazzi ha specificato i principi che le hanno ispirate: due punti di penalizzazione per ciascuna responsabilità, uno per le aggravanti. I conti però non tornano, perché le responsabilità degli orobici sono in relazione a due partite (quella con il Piacenza e quella con l'Ascoli) e l'aggravante andrebbe quantificata non in un punto per ogni illecito, ma in un solo punto complessivo.

Le sentenze, come detto, dovrebbero arrivare domani mattina, ma se ci fossero slittamenti di orario sarebbero consegnate agli avvocati mercoledì: questo per tutelarli nella stesura delle memorie difensive per i ricorsi e non «bruciare» loro una giornata di lavoro. Il processo di secondo grado, davanti alla Corte di giustizia federale, inizierà subito dopo Ferragosto, martedì 16 o il giorno successivo.

L'indagine sportiva, nel corso della quale la Procura federale ha ascoltato 48 persone, è scattata il 4 luglio scorso dopo l'avvio dell'inchiesta da parte della Procura di Cremona a novembre 2010.

Il 26 luglio il procuratore federale Stefano Palazzi ha deferito 18 società e 26 tesserati sulla base degli atti di indagine posti in essere dalla Procura della Repubblica di Cremona e della successiva attività istruttoria.

Numerosi i patteggiamenti, che hanno portato a tre anni di squalifica per Parlato e Tuccella, a un anno e due mesi di stop per Stefano Bettarini, un anno e due mesi per Vittorio Micolucci, un anno per Zaccanti e Tisci, sei mesi per Furlan, cinque mesi di inibizione e 10mila euro di ammenda a Gibellini, un anno e venti giorni di squalifica per Daniele Deoma, un'ammenda di 80mila euro per il Chievo.