19 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Calcio | Palermo

Zamparini: Io impulsivo, preoccupato e ferito

Lettera aperta ai tifosi: «Rossi via per il bene della squadra. Il Palermo ha negli ultimi anni un bilancio paritario fra entrate ed uscite»

ROMA - Maurizio Zamparini si dice «un po' preoccupato e ferito», ammette di avere «tanti difetti», come la mancanza di pazienza, ma difende le sue scelte. In una lettera aperta inviata ai tifosi del Palermo il presidente del club rosanero fa il punto della situazione dopo l'esonero di Delio Rossi: «Sicuramente ho tanti difetti, e fra questi la mancanza di pazienza. Ma penso che con Rossi», scrive Zamparini, «ottimo allenatore e maestro e, secondo me, non altrettanto ottimo stratega, la mia pazienza sia stata buona poiché, prima privatamente e quando non ascoltato sui media, esprimevo la necessità di soluzioni difensive che non portassero alla situazione attuale (43 reti al passivo)».

Zamparini ha spiegato di avere deciso di esonerare Rossi per una necessità legata alla tutela della squadra: «E' mio dovere prendere decisioni quando le ritengo utili per il futuro della squadra e quando perdo la fiducia nell'allenatore», ha detto il patron rosanero. «Posso anche aver sbagliato, come fatto già qualche volta in passato», ha ammesso Zamparini, «ma la mia decisione è stata fredda e sorretta da documentazione: ho ritenuto che Rossi avesse perso spinta, entusiasmo, fiducia nella squadra. Lui è pagato molto bene per questo: un impiegato normale deve lavorare 50 anni per guadagnare quello che Rossi guadagna in un anno. Spero di non aver sbagliato poiché ogni mia decisione passata, odierna e futura è stata, è e sarà sempre per portare il Palermo più in alto. Per questo ho bisogno sempre del Vostro affetto e anche delle Vostre critiche purchè siano vere e leali come sono io».

Zamparini ha inoltre difeso la gestione finanziaria della società affermando di avere investito negli anni un totale di 84 milioni di euro: «Il Palermo ha negli ultimi anni un bilancio paritario fra entrate ed uscite, malgrado il monte spese (soprattutto stipendi giocatori - tecnici - dirigenti) porti nelle spese un eccesso negativo di circa dieci milioni di euro annuo rispetto alle entrate. La politica economica societaria deve perciò cercare di coprire tale passivo con un attivo derivante da plusvalenze per la cessione dei giocatori».