Cellino: Marchetti non potrà più giocare nel Cagliari
Il presidente del Cagliari: «Lo considero un grande portiere, ma ha commesso delle stupidaggini e ora le paga»
CAGLIARI - Secondo il presidente Massimo Cellino, che dopo la richiesta di cessione lo ha 'degradato' a ruolo di terzo nel Cagliari, Federico Marchetti «è un gran portiere e un gran professionista», ma che, vista anche l'età (26 anni), «ha commesso delle stupidaggini e ora le paga». Da titolare in nazionale agli ultimi Mondiali sudafricani, promosso dopo l'infortunio di Gigi Buffon, Marchetti ora si ritrova praticamente ai margini della rosa del Cagliari, quasi come fosse senza squadra, visto che non è riuscito a trovarsi un compratore prima della chiusura del calciomercato. «Sono dei professionisti, si concentrano a giocare a pallone, ma sono giovani però», ha detto Cellino a Sky. «Non si può pretendere che questi ragazzi capiscano che giocano dei giochi più grossi di loro: ci sono i tifosi, ci sono gli equilibri economici, ci sono degli interessi nel calcio che molte volte loro sottovalutano».
Cellino ha deciso di non contare più su Marchetti: «Non posso utilizzarlo nel Cagliari perché lui è stato poco fortunato nell'esprimere i concetti durante un'intervista», ha detto il presidente del Cagliari. «Nel calcio queste stupidaggini le paghi, ti possono rovinare molte volte anche i momenti migliori. Lo considero sempre un grande portiere, ho affetto nei suoi confronti. In questo mercato non ha trovato una collocazione per una serie di circostanze sfavorevoli. C'è sempre il mercato di gennaio, deve allenarsi positivamente». Il guaio è che a rimetterci sono lo stesso Marchetti e il Cagliari. «Questo tipo d'atteggiamento ha creato problemi, sia alla società che a lui, è una cosa che non dobbiamo pagare tutti e due», ha detto Cellino.
Che utilizza un complicato giro di parole senza però chiarire se Marchetti potrà esser utilizzato dall'allenatore Pierpaolo Bisoli: «Io non decido queste cose, è un giocatore dei nostri, abbiamo anche degli altri giocatori, perciò le scelte le ha fatte lui, io non ho condannato nessuno, io pago lo stipendio e il Cagliari subisce un danno economico anche abbastanza elevato. Non voglio essere assolutamente accusato o frainteso, non devo perdonare nessuno». Il problema più grande, secondo Cellino, riguarda però i tifosi, che si sentono traditi. «Tornerà a giocare, ma sicuramente non in questa città, non con i tifosi del Cagliari, perché io li conosco», ha detto Cellino. «Non esprimendo concetti giusti, che secondo me sono frutto di un malinteso, qualcuno si è sentito offeso, forse anche giustamente».