Lo sfogo di Berlusconi: quasi quasi rinuncio al Milan
Il Presidente rossonero: «Ma perderei popolarità, come accaduto per caso Kakà. Calciomercato? Per un campione non mi tirerei indietro»
ROMA - «Quasi quasi rinuncio al Milan». Il settimanale A, in edicola domani, racconta così uno sfogo fatto da Silvio Berlusconi ad alcuni fedelissimi.
Questione di popolarità - Dopo aver parlato di Fini, Veronica e delle inchieste sulla 'cricca', il presidente del Consiglio - scrive il settimanale -ha affrontato il capitolo Milan. Il principale cruccio del Cavaliere è il no incassato da Marco Van Basten, a cui era stato proposto il ruolo di allenatore per la prossima stagione. «Marco non ha accettato l'offerta e io non so che fare», avrebbe detto Berlusconi, che poi ha aggiunto: «Vendere il Milan mi costerebbe in termini di popolarità. Non è una decisione facile. Vi ricordate quando ho venduto Kakà? Ci ho rimesso tre punti alle europee. E poi con la crisi economica che c'è non è facile trovare un compratore».
«Per un campione non mi tirerei indietro» - «In un periodo di crisi come quello che attraversa il mondo e l'Europa in particolare, da presidente del Consiglio non posso permettermi spese eclatanti. Il Milan manterrà la sua rosa attuale integrata da quattro o cinque elementi del settore giovanile. Ma siccome sono un grande innamorato del Milan sin da bambino - ha proseguito, sempre secondo quanto si apprende - non mi tirerò indietro se ci sarà da comprare un grande campione che ci fa fare il salto di qualità: allora gli italiani capirebbero». Berlusconi avrebbe però sottolineato che questo sarebbe possibile «solo se si trattasse di un grande, grande campione in grado di fare la differenza, uno come Ronaldo», ha concluso, senza precisare se intendesse uno come il brasiliano, ex di Inter e Milan, o più probabilmente il Cristiano Ronaldo del Real Madrid.