2 ottobre 2025
Aggiornato 06:30
Violenza calcio

Maroni: ci vuole «Daspo» anche ai calciatori

E allude al caso Radu: «incredibile» l'assenza di sanzioni

FIRENZE - Per la violenza negli stadi c'è ancora «molto da fare»: lo dice il ministro degli Interni Roberto Maroni, e fra il «molto» indica la possibilità di colpire con il Daspo, la misura di esclusione dagli stadi, non solo i tifosi violenti ma anche i calciatori che si macchino di atti non consoni. E un riferimento lo dedica, pur senza nominarlo, al laziale Stefan Radu che alla fine del derby, domenica scorsa, ha sgambettato il romanista Simone Perrotta.

L'efficacia della «tessera del tifoso» è valsa a Pistoia al ministro degli Interni il premio XXVI Memorial «Giampaolo Bardelli», che premia chi ha compiuto «atti tangibili e significativi nella lotta al doping nello sport». Riguardo all'azione del governo, Maroni ha detto che «dopo l'omicidio di Raciti», l'ispettore di polizia ammazzato negli scontri a Catania fuori dallo stadio tre anni fa, «è stato fatto un ottimo lavoro». La 'tessera del tifoso' «è uno strumento importante - ha commentato il ministro- per garantire che chi vuole andare allo stadio, possa farlo in tutta tranquillità e sicurezza».

Il ministro ha ha poi precisato che il passo successivo da compiere dovrebbe essere «una riforma degli stadi, che devono diventare di proprietà delle società sportive, come all'estero. Attualmente in Italia -ha precisato il ministro- gli stadi sono tutti di proprietà comunale, a parte l'Olimpico di Roma che è di proprietà del Coni».

Maroni si è infine concesso una provocazione contro i «genitori e i giocatori violenti», perché «non si puo parlare di lotta alla violenza e vedere in mondovisione un giocatore che esulta e un altro che gli da un calcio e lo fa cadere. E vedere che chi lo fa non e sanzionato e incredibile». Il riferimento al caso Radu è inequivocabile. Ma il ministro critica anche «quei genitori che incitano i figli piccoli a comportamenti violenti sui campetti di calcio» e ai giocatori particolarmente violenti, ha detto «andrebbe dato il Daspo». «Spesso il sabato -ha aggiunto Maroni- vado a vedere mio figlio piccolo giocare a calcio, e sento genitori che incitano bambini di 11, 12 anni a spaccare le gambe agli avversari in campo. Il daspo andrebbe dato anche a certi genitori».