2 maggio 2024
Aggiornato 19:30
Lo scandalo calciopoli

Gazzoni: parlare con i designatori era normale

L'ex patron del Bologna: «Moratti non tramava, la verità è che Moggi aveva un potere assoluto»

ROMA - Giuseppe Gazzoni Frascara getta acqua sul fuoco delle nuove presunte intercettazioni relative a colloqui del 2004 e del 2005 tra i vertici dell'Inter e l'ex designatore arbitrale Paolo Bergamo. «Non credo che Moratti e Bergamo tramassero per ottenere risultati», ha detto a Grt Gazzoni Frascara, ex patron del Bologna.

«Da quello che si legge in queste telefonate tra Moratti e Bergamo mi sembra non ci sia nulla. Io so che il nostro presidente di allora Cipollini parlava con Pairetto e Bergamo, ma non chiedeva fatti come sembra facesse Moggi. Era normale parlare con il designatore il lunedì mattina - ha detto Gazzoni Frascara - non mi risultata ci sia una sanzione che impedisca ai presidenti di parlare con il designatore».

«POTERE ASSOLUTO» - Gazzoni Frascara ha quindi osservato che «telefonare e commentare e telefonare e chiedere dei favori per garantirsi dei risultati sono due cose diverse, ma questo lo decideranno i giudici»: «Ricordo vagamente quel Bologna-Inter di cui si parla in queste intercettazioni, ma non ci fu partita. Io penso che la linea difensiva del legali di Moggi sia questa: 'Io non ho fatto niente di male, il mio modo di parlare era identico a quello di tutti quanti, il mio linguaggio è stato male interpretato'. La verità è che Luciano Moggi aveva le mani sul calcio, aveva un potere assoluto».