1 agosto 2025
Aggiornato 11:30
Sport. Calcio

Totti: al Mondiale se Lippi mi chiama

Il capitano della Roma a La Repubblica: «Col ct rapporto speciale»

ROMA - Francesco Totti deciderà «ad aprile» se sarà possibile andare al Mondiale di giugno in Sudafrica, ma per portare a termine la missione, dice il capitano della Roma in una intervista pubblicata oggi da La Repubblica, occorrono tre condizioni: «Se Lippi mi chiama, sto bene, se il gruppo mi vuole». Il primo «se», quello legato a Marcello Lippi, è però legato ad un rapporto particolare che lega Totti e il ct della nazionale.

«Un rapporto che va oltre il calcio», dice Totti. «Non dimenticherò mai quello che ha fatto per me in Germania. Non mi conosceva personalmente, ero sempre stato suo nemico sul campo quando lui stava alla Juve, mi ha aspettato, mi ha dato fiducia. Non lo dimentico, proprio no». Tanto più che in Germania quatto anni fa Totti e Lippi sono diventati insieme campioni del mondo.

Nell'intervista il capitano giallorosso, fresco di rinnovo di contratto, ha confermato l'intenzione di voler giocare «altri cinque anni» con il desidero di «vincere un altro scudetto» con la Roma, ha parlato dei suoi «pochi amici» nel mondo del calcio, «De Rossi, Buffon, Gattuso, Di Vaio e Vito Scala (il suo preparatore personale, ndr.)», del «buon rapporto con Del Piero, nonostante la rivalità sportiva», e di quello perduto con Cassano: «Abbiamo fatto pace, ma non ci sentiamo più, peccato, era un ragazzo d'oro. Ha fatto tutto lui, spesso Antonio va dove lo porta il vento».

Detto del disinteresse per la politica, «non ne parlo mai, nemmeno con mia moglie, ma è vero che ho sempre votato a sinistra», Totti - si legge da Repubblica - ha escluso il suo possibile coinvolgimento nel caso-Marrazzo, legato alla frequentazione dei trans: «Ci mancava pure questo. Ci metto tutte e due le mani sul fuoco. Mai stato con una trans, in passato con qualche mignotta forse sì. Può succedere no?».