19 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Formula 1

Hamilton: Sono pilota non politico, queste non sono le corse

Il campione del mondo della McLaren: «Mi portano via la gioia»

Pur ribadendo di avere «commesso un errore» in Australia, mentendo ai commissari di gara con l'intento di far squalificare Jarno Trulli (Toyota) e così soffiargli il podio grazie al sorpasso-trappola concesso in regime di bandiere gialle al Gran Premio d'Australia, la prova che ha inaugurato il Mondiale di Formula 1, il pilota inglese Lewis Hamilton ammette di sentirsi «come chi finisce in prigione ma è consapevole che il suo posto non è dietro le sbarre».

Il ventiquattrenne campione del mondo inglese sostiene infatti di ritenere chiuso quel capitolo, che ha pagato con la sottrazione dei punti conquistati, e che tutti i problemi da lì seguiti, compreso il processo subito dalla McLaren-Mercedes davanti al consiglio mondiale della FIA (la federazione internazionale) che ha portato ad una semplice condanna con la condizionale per il team, non lo riguardano. «Io faccio il pilota, non sono un politico, ma purtroppo mi sono reso conto che in Formula 1 di politica ce ne è fin troppa», dice Hamilton al Times. «Io corro per divertirmi, ma purtroppo parte di questa gioia ormai mi è stata portata via. Quando sono arrivato in questo mondo sono rimasto scioccato da quanta politica ci sia. Ci si perde davvero troppo tempo. Sfortunatamente per alcune ragioni la Formula 1 funziona così. Ci si diverte molto di più invece nelle categorie inferiori, dove piloti e team sono lì solo per correre».

E con soli 9 punti messi assieme nelle prime cinque gare del 2009, Hamilton è in difficoltà anche in pista, con un titolo che difficilmente potrà difendere visto il netto ritardo della McLaren dalle migliori scuderie, con la Brawn-Mercedes in testa sia al Mondiale piloti (con l'inglese Jenson Button a quota 41 punti e vittorioso quattro volte su cinque) che in quello costruttori (68, con un vantaggio di 55 punti proprio sulla McLaren). «La Brawn ha una macchina per vincere il Mondiale, sarà durissima, ma io punto sempre alla vittoria», dice Hamilton. «Possiamo ancora sperare di migliorare la nostra monoposto e poi a metà stagione vedremo a che punto saremo arrivati. Ma Button sta facendo un grande lavoro».