Abete: «Il nostro resta un grande campionato»
«Il calcio non ha necessità di rivoluzioni, ma di aggiustamenti, di riforme»
Lo stop invernale non ha tolto interesse alla serie A. All'indomani della ripresa della stagione e alla luce dei risultati del campo, il presidente della Figc Giancarlo Abete si schiera a favore della pausa natalizia. «La sosta è un fatto tradizionale - ha detto Abete ospite di Radio Anch'io Lo sport – è giusto che ci sia, in Germania il campionato riprende a fine mese. Non è facile individuare il periodo: il prossimo anno, per esempio, si tornerà a giocare il giorno dell'Epifania anche perchè ci sarà la coppa del mondo. In questi venti giorni di pausa il campionato ci è mancato, e quando manca un amico e lo si ritrova siamo tutti ben disposti. Ecco, questo pensare positivo va valorizzato perchè è una cultura che deve crescere. Con tante stelle in campo, come Beckam, resta un grande campionato».
Il presidente federale sottolinea però che «ci si deve abituare al fatto che soprattutto i grandi club giochino la sera per le esigenze legate ai diritti tv. Quello italiano resta un campionato interessante per la lotta allo scudetto, alla Champions e anche per la salvezza».
Quanto al futuro, Abete sottolinea: «Il calcio non ha necessità di rivoluzioni, ma di aggiustamenti, di riforme». E quelle strutturali potrebbero arrivare nel secondo trimestre dell'anno. Le criticità del pallone restano sempre gli stadi e la violenza: «Ma fortunatamente – continua il presidente - anche per il lavoro fatto da tanti, gli episodi sono contenuti, la tendenza è positiva, però bisogna tenere alta la guardia».
Parole di elogio per Roberto Rosetti, eletto miglior arbitro del 2008: «Mi sono congratulato con lui, c'è una continuità importante, e i nostri arbitri sono valorizzati a livello internazionale. Ciò non toglie che in Italia si possono commettere degli errori, fa parte del gioco».
Sul processo Gea e le sentenze arrivate nei giorni scorsi, Abete non si sbilancia ma ci tiene a chiarire che la giustizia sportiva è separata dal processo penale. «Noi siamo stati riconosciuti come soggetto che ha subìto un danno».
Infine sulla possibilità di vedere Amauri in nazionale: «Deve regolarizzare la sua posizione e quella di sua moglie come cittadino italiano. Poi sarà una libera scelta del giocatore: in nazionale comunque devono andare giocatori che hanno forti motivazioni di indossare la maglia azzurra».
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