27 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Virus oncolitici

Ecco il nuovo virus che distrugge le cellule cancerose lasciando intatte quelle sane

Una nuova versione di un virus oncolitico combatte il cancro lasciando intatte le cellule sane

Il virus che combatte il cancro lasciando intatte le cellule sane
Il virus che combatte il cancro lasciando intatte le cellule sane Foto: Ci Photos | Shutterstock Shutterstock

Un nuovo metodo che, se confermato dai prossimi studi scientifici, potrebbe finalmente dire addio alla tanto temuta chemioterapia. Si tratta dell’utilizzo di un virus oncolitico sperimentale, già noto con il nome di Enadenotucirev, il quale si è dimostrato un trattamento molto promettente sia nel distruggere il cancro che nel preservare le cellule sane. Il nuovo studio è stato condotto dagli scienziati dell’Università di Oxford.

Perché il cancro è pericoloso?
Sappiamo che il cancro può uccidere, ma pochi conoscono il modo in cui riesce a insinuarsi nel nostro organismo: a causa di alcuni fibroblasti associati al cancro. Tali cellule, anziché aiutare il nostro corpo, infatti, favoriscono il lavoro delle cellule tumorali proteggendole dall’attacco del sistema immunitario. Ma grazie al virus oncolitico le nostre difese contro le cellule cancerose potrebbero essere ripristinate totalmente.

Solo cellule tumorali
La caratteristica principale del virus enadenotucirev è che è in grado di infettare esclusivamente le cellule cancerose lasciando intatte quelle sane, in questo modo il sistema immunitario è in grado di prendere nuovamente il controllo della situazione. Il microorganismo era stato già ideato e sperimentato da tempo, ma questa nuova versione è in grado di produrre un particolare tipo di proteina che innesca cellule T specifiche. Essa, infatti, si lega ai fibroblasti associati al cancro – ovvero quelli che vengono arruolati dalle cellule cancerose per annientare l’organismo umano. In pratica si unisce da un’estremità ai fibroblasti e dall’altra alle cellule T. Ne viene un matrimonio che permette la totale uccisione dei fibroblasti e delle cellule cancerose.

Attacco al cancro
«Abbiamo dirottato i meccanismi del virus in modo che l'ingestione di cellule T fosse fatta solo in cellule cancerose infette e in nessun'altra parte del corpo. La molecola di engager delle cellule T è così potente che può attivare le cellule immunitarie all'interno del tumore, che vengono soppresse dal cancro, per attaccare i fibroblasti», spiega il dottor Joshua Freedman, del Dipartimento di oncologia dell'Università di Oxford.

È la prima volta
Secondo quanto riferito dagli scienziati è la prima volta al mondo che i fibroblasti associati al cancro vengono presi di mira in questo modo. Inutile dire che il trattamento si è dimostrato particolarmente efficace nel combattere il cancro nei topi e nelle cellule umane in laboratorio. Tuttavia, occorreranno molti studi clinici affinché il tutto possa essere tradotto in un farmaco per gli esseri umani.

L’immunoterapia, un trattamento promettente
«L'immunoterapia sta emergendo come un nuovo entusiasmante approccio al trattamento dei tumori. Questo innovativo sistema di somministrazione virale, che ha come obiettivo sia il cancro che il tessuto protettivo circostante, potrebbe migliorare gli esiti per i pazienti i cui tumori sono resistenti ai trattamenti attuali. Ulteriori studi clinici saranno cruciali per determinare che la stimolazione del sistema immunitario del paziente non produce conseguenze indesiderate», spiega il dottor Nathan Richardson, responsabile della medicina molecolare e cellulare dell'MRC. «L'uso del potere del sistema immunitario del corpo per combattere il cancro è un'area di ricerca in crescita. Questo lavoro su campioni di tumori umani è incoraggiante, ma può essere complicato: una delle maggiori sfide delle immunoterapie è predire quanto funzioneranno bene con il sistema immunitario del paziente e capire quali potrebbero essere gli effetti collaterali. La fase successiva utilizzerà test clinici per testare se questo sia un modo sicuro ed efficace per trattare la malattia nelle persone», aggiunge Michelle Lockley, esperta in immunoterapia presso il Cancer Research UK.

Nessuna tossicità
Durante le sperimentazioni, il virus si è dimostrato efficace nel debellare il tumore alla prostata e, inaspettatamente, non uccideva anche le cellule del midollo osseo come avviene in altre terapie anti-cancerogene. Al momento, la prima versione di enadenotucirev è già in fase di sperimentazione negli esseri umani, quindi presto si potrebbe partire con la fase clinica anche del virus modificato. «Anche quando la maggior parte delle cellule tumorali in un carcinoma vengono uccise, i fibroblasti sono ancor in grado di proteggere le cellule tumorali residue e aiutarle a recuperare e prosperare. Fino ad ora, non c'era alcun modo per uccidere contemporaneamente sia le cellule tumorali che i fibroblasti, senza danneggiare il resto del corpo. La nostra nuova tecnica per colpire simultaneamente i fibroblasti e le cellule cancerose attraverso il virus potrebbe essere un passo importante verso la riduzione della soppressione del sistema immunitario nei carcinomi e dovrebbe avviare il normale processo immunitario», conclude il dott. Kerry Fisher, del Dipartimento di oncologia dell'Università di Oxford. La nuova tecnica potrebbe funzionare contro il cancro del pancreas, del seno, del colon, dei polmoni, della prostata e delle ovaie. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Cancer Research.

Fonti scientifiche

[1] New dual-action cancer-killing virus – Cancer research Council

[2] An Oncolytic Virus Expressing a T-cell Engager Simultaneously Targets Cancer and Immunosuppressive Stromal Cells - Joshua D. Freedman, Margaret R. Duffy, Janet Lei-Rossmann, Alice Muntzer, Eleanor M. Scott, Joachim Hagel, Leticia Campo, Richard J. Bryant, Clare Verrill, Adam Lambert, Paul Miller, Brian R. Champion, Leonard W. Seymour and Kerry D. Fisher