27 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Morte di Pico della Mirandola

Svelato il mistero della morte di Pico della Mirandola: morì avvelenato. Ecco come

Un team di scienziati internazionali è stato in grado di far luce sulla misteriosa morte di Pico della Mirandola. Ecco cosa gli è accaduto.

E’ giallo sulla morte di Giovanni Pico della Mirandola, il famoso filoso e umanista italiano nato nel 1463 e morto solo 31 anni dopo, nell’anno 1494. Da sempre la storia racconta come il suo decesso sia avvenuto in circostante misteriose, a Firenze, durante la guerra d’Italia. Oggi sono passati più di 500 anni e grazie a uno studio coordinato del dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa, dal Reparto Investigazioni Scientifiche dell'Arma dei Carabinieri di Parma e da studiosi spagnoli, britannici e tedeschi, sembra sia finalmente fatta luce sulle cause della sua morte. Ecco cosa hanno scoperto gli studiosi.

Il mistero svelato
Correva l’anno 1494 ed era il 17 novembre. Quel giorno Giovanni Pico della Mirandola, il filosofo che è passato alla storia, morì in circostanze misteriose. Ma grazie a uno studio che ha preso in esame i suoi resti, conservati in uno chiostro vicino alla basilica fiorentina di San Marco, si è potuto finalmente stabilire la causa della sua morte. Inizialmente si pensava alla sifilide ma lo studio dimostra tutt’altra cosa: l’uomo era stato avvelenato con dell’arsenico.

Intossicazione da arsenico
«Gli esami eseguiti hanno dimostrato che nei resti di Pico erano presenti segni riconducibili a intossicazione da arsenico e che i livelli del veleno erano potenzialmente letali, compatibili con la morte per avvelenamento acuto del filosofo – ha spiegato Fulvio Bartoli del dipartimento di Biologia dell’Ateneo pisano - Ovviamente, che si sia trattato di avvelenamento intenzionale è difficile da dimostrare anche se questa ipotesi è sostenuta da varie fonti documentarie e storiche».

Analisi biologiche
Per arrivare a tali conclusioni, gli scienziati hanno analizzato ossa, unghie, tessuti molli mummificati, vestiti e persino il legano della cassa di sepoltura. I resti del corpo sono stati sottoposti a analisi di carattere biologico e chimico-fisico, il che ha permesso di confermare la presenza di arsenico. Durante lo studio è stato scelto un approccio multidisciplinare contraddistinto da analisi antropologiche e documentali, ma anche analisi del DNA, datazione al radiocarbonio e tecniche di microscopia.

Angelo Poliziano, una sorte simile?
«La nostra indagine – conclude Fulvio Bartoli – ha riguardato anche le spoglie di un altro grande umanista, Angelo Poliziano, anche lui scomparso prematuramente nel 1494 e inumato in una tomba vicina a quella di Pico. In questo caso però non risulta confermata l’ipotesi dell’avvelenamento dato che i livelli di arsenico che abbiamo trovato sono piuttosto attribuibili ad una esposizione cronica al veleno, causata probabilmente da fattori ambientali o da trattamenti medici». La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Forensic and Legal Medicine, ed è stata condotta da un team internazionale proveniente dalle università di Pisa, Bologna, del Salento, Valencia (Spagna), di York (Gran Bretagna), dal Max Planck Institute (Germania) e, infine, dagli esperti del RIS di Parma.

Fonti scientifiche

[1] J Forensic Leg Med. 2018 May;56:83-89. doi: 10.1016/j.jflm.2018.03.016. Epub 2018 Mar 28. Poisoning histories in the Italian renaissance: The case of Pico Della Mirandola and Angelo Poliziano. Gallello G1, Cilli E2, Bartoli F3, Andretta M4, Calcagnile L5, Pastor A6, de la Guardia M6, Serventi P7, Marino A8, Benazzi S9, Gruppioni G2.

[2] Risolto il giallo della morte di Pico della Mirandola: fu avvelenamento da arsenico - Il dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa partner con il RIS di Parma dello studio pubblicato sul Journal of Forensic and Legal Medicine - UNIPINEWS