29 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Benefici del sole

Vuoi ammalarti meno? Esci tanto e fai entrare il sole in casa

Scienziati dell’Università dell’Oregon hanno scoperto che far entrare la luce solare nella propria casa riduce la carica batterica e il rischio di malattie respiratorie

Far entrare tanta luce in casa riduce il rischio di malattie respiratorie
Far entrare tanta luce in casa riduce il rischio di malattie respiratorie Foto: maradon 333 | Shutterstock Shutterstock

La vita, negli ultimi anni, è cambiata molto - sotto tanti punti di vista. Se fino a poco meno di un secolo fa, la vita all’aperto e nei campi era predominante, ora sono davvero poche le persone che non trascorrono la maggior parte del loro tempo al chiuso. Tutto questo non ha fatto altro che creare ulteriori problemi, specie per quanto riguarda la salute. Tutti sappiamo, infatti, che stare all’aperto significa anche beneficiare dei raggi solari e della preziosa vitamina D, una vitamina che – tra le altre cose – riduce il rischio di infezioni, cancro, malattie cardiovascolari e sclerosi multipla. Il calore della nostra stella, tuttavia, sembra preservarci anche da molte patologie respiratorie. E, se proprio dobbiamo stare al chiuso, allora è meglio far penetrare qualche raggio di sole tra le mura domestiche.

Più buio, più batteri
Sicuramente nessuno di noi vive al buio, ma è abbastanza evidente che, per quanto possa essere luminosa una stanza, non lo sarà mai come l’ambiente esterno. All’interno degli edifici, infatti, c’è una carenza di aria e luminosità, due elementi che possono aumentare la proliferazione dei batteri, secondo quanto scoperto dai ricercatori dell'Università dell'Oregon.

La metà dei batteri con il sole
Gli scienziati sono riusciti a dimostrare che, per quanto una casa possa essere pulita, nelle stanze vi è circa il 12% dei batteri che si riproducono con estrema facilità. Ma adottando dei semplici accorgimenti – come aprire spesso le finestre e far penetrare la luce del sole – si può ridurre la loro presenza di circa le metà: il 6,8% grazie alla luce e il 6,1% in presenza di alte concentrazioni di raggi UV.

Troppo tempo al chiuso
«Gli esseri umani passano la maggior parte del loro tempo al chiuso, dove l'esposizione a particelle di polvere che trasportano una varietà di batteri, compresi gli agenti patogeni che possono farci ammalare, è inevitabile. Pertanto, è importante capire in che modo le caratteristiche degli edifici che occupiamo influenzano gli ecosistemi associati alla polvere e come ciò potrebbe influire sulla nostra salute», spiega il dottor Ashkaan Fahimipour.

Lo studio
Durante lo studio, i ricercatori hanno realizzato undici sale miniaturizzate a controllo climatico che imitavano in tutto e per tutto gli edifici in cui, ogni giorno, soggiorniamo. In ognuno di questi è stata aggiunta la stessa quantità di polvere domestica che si trova comunemente nelle case. Gli autori hanno poi ricreato un’esposizione tipica di un ambiente confrontandola con l’effetto della luce del giorno o degli ultravioletti. Hanno quindi atteso tre mesi per analizzare la carica batterica dei diversi ambienti.

I risultati
Dai risultati è emerso che gli ambienti più bui erano pieni di batteri correlati a malattie respiratorie, ma gli stessi erano quasi assenti dove penetrava la luce del sole. Una percentuale di batteri derivava anche dalla pelle umana o dall’aria esterna. I dati in loro possesso, quindi, fanno pensare che la luce del giorno modifichi il microbioma della polvere e, quindi, dell’ambiente interno.

Saggezza popolare
«Il nostro studio supporta una saggezza popolare secolare, che ci dice come la luce solare abbia il potenziale di uccidere i microbi sulle particelle di polvere, ma abbiamo bisogno di più ricerche per comprendere le cause alla base dei cambiamenti nel microbioma della polvere dopo l'esposizione alla luce. Speriamo che con ulteriore comprensione, potremmo progettare l'accesso alla luce diurna in edifici come scuole, uffici, ospedali e case in modo da ridurre il rischio di infezioni», continua Fahimipour. Infine, gli studiosi avvertono che case e uffici contengono caratteristiche architettoniche particolari che producono luci più o meno elevate e, di conseguenza, potrebbero fornire risultati differenti.