26 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Obesità e stile di vita

Disinfettanti e detergenti per la casa possono causare obesità

Secondo un rapporto pubblicato sul Canadian Medical Association Journal alcuni detergenti potrebbero provocare l’obesità. Ecco quali sono e perché

I detergenti per la casa potrebbero aumentare il rischio di obesità
I detergenti per la casa potrebbero aumentare il rischio di obesità Foto: Thaiview | Shutterstock Shutterstock

I detergenti per la casa sono nuovamente sul banco degli imputati. E, insieme, anche i disinfettanti. Accusati, questa volta, di provocare disturbi metabolici e obesità, specie nei bambini. A suggerirlo è un nuovo studio pubblicato sul Canadian Medical Association Journal il quale ha confrontato i risultati con quelli derivanti dall’utilizzo di prodotti eco-compatibili. Ecco tutti i dettagli della ricerca.

Alterazione del microbiota
Da alcuni anni a questa parte sappiamo che il microbiota è essenziale per la salute dell’uomo. Grazie a questa folta popolazione di batteri, infatti, il nostro organismo può godere di ottima salute o, al contrario, soffrire di diversi disturbi psico-fisici. E i risultati ottenuti dalla nuova ricerca parlano chiaro: anche i disinfettati e i detergenti sembra possano danneggiare la flora batterica umana causando obesità.

Pericolo per i bambini
Il maggior pericolo lo correrebbero i bambini esposti fin dai primissimi anni di vita a detergenti tradizionali. I genitori che avevano l’abitudine di utilizzare detergenti eco-compatibili, invece, raramente avevano figli in sovrappeso. I risultati ottenuti dallo studio fanno pensare che il danno metabolico fosse causato dall’alterazione dei microorganismi intestinali in seguito all’esposizione dei disinfettanti. Ma non esiste, al momento, nessuna prova certa.

La ricerca
Durante lo studio, alcuni scienziati canadesi hanno prelevato campioni da 757 bambini quando si trovavano ancora nell’utero, durante l’infanzia e l’adolescenza. Dai dati è emerso che i bambini che abitavano in case in cui si disinfettava la casa con detergenti aggressivi, almeno una volta a settimana, avevano il doppio delle probabilità di avere livelli più alti di microbi intestinali collegati all’obesità.

Tre anni la data fatidica
A tre anni tutto cominciava a cambiare e i bambini che avevano i genitori che utilizzavano detergenti e disinfettanti mostravano i livelli più alti del batterio Lachnospiraceae, con un evidente indice di massa corporea di gran lunga superiore ai coetanei che non vivevano in case in cui venivano utilizzati tali prodotti per la casa. È importante sottolineare che il Lachnospiraceae è anche associato a una maggior resistenza all'insulina, come suggerito dalla dottoressa Anita Kozyrskyj, professore di pediatria presso l'Università di Alberta.

Non tutti i detergenti sono uguali
Nonostante si tratti sempre di detergenti, i prodotti che non contenevano molecole disinfettati come l’ipoclorito di sodio e il perossido di idrogeno non hanno mostrato alcun legame con la comparsa dell’obesità. Secondo Kozyrskyj, il tutto sarebbe collegato con una disbiosi intestinale.

È solo colpa dei detergenti?
Purtroppo è impossibile stabilire se la colpa è esclusivamente dei detergenti. A detta dei ricercatori potrebbe anche accadere che i genitori che usano prodotti eco-compatibili sono gli stessi che cercano di garantire una vita più sana ai propri figli sotto tanti punti di vista. «Lo stile di vita e le abitudini alimentari della madre, in generale, possono giovare sia ai batteri intestinali che al peso dei loro figli. È possibile che alcuni prodotti disinfettanti contengano triclosan, che non è più usato nei prodotti per la pulizia nel Regno Unito. Kozyrskyj afferma di non poter raccomandare l'acquisto di prodotti eco-compatibili perché non è stato confermato alcun nesso causale, tuttavia ritiene che i prodotti green come i detergenti con l’aceto fatti in casa potrebbero essere un’ottima soluzione.

Un’indicazione preliminare
«Questo studio deve essere considerato solo un'indicazione preliminare sul fatto che l'uso del disinfettante potrebbe essere un fattore che contribuisce alla riduzione della diversità del microbiota intestinale, insieme ad altri fattori come la nascita attraverso un cesareo, l'uso eccessivo di antibiotici, ecc. Un grosso difetto è la natura non omogenea dei prodotti di ciascuna categoria: in alcuni casi, i prodotti commerciali sono stati classificati in disinfettanti o detergenti senza una conoscenza dettagliata degli ingredienti», conclude Sally Bloomfield, professore onorario presso la London School of Hygiene and Tropical Medicine.