1 maggio 2024
Aggiornato 23:30
Uomini e cani

Tale padrone, tale cane: gli esseri umani e i cani obesi hanno personalità simili

Secondo uno studio, i cani e gli uomini obesi hanno «personalità simili» e bramano gli stessi cibi. Umani e animali, quando vivono insieme, a un certo punto iniziano ad assomigliarsi

Cane obeso
Cane obeso Foto: Aseph | shutterstock.com Shutterstock

ROMA – Uno studio che ha esaminato l’aspetto cognitivo ed emotivo dei cani obesi ha rivelato che padroni e animali a un certo punto si assomigliano. I cani in sovrappeso, in particolare, hanno mostrato di avere tratti di personalità simili alle controparti umane in sovrappeso. E, al pari degli esseri umani, tendevano a prediligere cibi ricchi di calorie, come quelli pieni di grassi e zuccheri. In sostanza, tale padrone tale cane.

L’epidemia di obesità tra gli animali domestici
Le fonti internazionali di informazione sanitaria ci dicono che in tutto il mondo – specie occidentale – stiamo assistendo a una vera e propria epidemia di obesità e sovrappeso. Ma quello che forse non sapevamo è che la stessa cosa sta accadendo tra gli animali domestici. Secondo quanto riportato in un articolo su The Conversation, si stima che tra il 39% e il 59% dei cani da compagnia in Europa, Australia e Stati Uniti siano sovrappeso o obesi. Così, come per gli esseri umani, ora anche per gli animali domestici (cani, gatti e compagnia) l’obesità è considerata la più grande minaccia per la loro salute e il loro benessere.

Diversi i fattori
Secondo lo studio anche l’obesità nei casi comporta molti e diversi fattori, così come accade negli esseri umani. Alcune razze di cani, per esempio, sembrano essere più inclini all’obesità rispetto ad altre. Inoltre, gli scienziati hanno trovato una mutazione genetica che sembra rendere i cani più propensi a cercare cibo. Anche in questo caso, dunque, la genetica sembra essere coinvolta. Quello che tuttavia, fino a oggi, non era stato preso in considerazione era l’aspetto emotivo e cognitivo legato all’obesità nei cani. Per questo è stato condotto lo studio. Per valutare quanto i diversi cani sono motivati ​​ad accedere al cibo, e come i tratti della personalità come la risposta alle ricompense possano avere un ruolo in tutto ciò. I risultati sono poi stati pubblicati sul Royal Society Open Science.

La risposta emotiva
I ricercatori europei che hanno condotto lo studio, hanno osservato che i cani sovrappeso erano più propensi a scegliere cibo contenente quantità maggiori di calorie. E spesso esitavano se non sapevano quale tipo di ricompensa avrebbero ottenuto da quel cibo. Il risultato rivela che il comportamento individuale e la ‘personalità’ del cane ha una sua importanza quando si tratta dell’obesità. Secondo i ricercatori, questi cani potrebbero essere un modello promettente per indagare sperimentalmente sugli aspetti emotivi e cognitivi dell’obesità nell’uomo. Per fare un parallelo, gli scienziati ritengono che anche quanto una persona è attratta da questi alimenti ricchi di calorie è legato alla sua sensibilità verso le ricompense. E ognuno, come i cani, ha differenti risposte e differenti gradi di attrazione a seconda del tratto della personalità.

Le prove
Per ottenere le prove di quanto ipotizzato, i ricercatori hanno misurato per quanto tempo avrebbero ascoltato un essere umano che indicava una ciotola di cibo a bassa energia quando era disponibile anche una seconda ciotola di cibo ad alta energia e più gratificante, prima di avventarsi su quest’ultima. I ricercatori hanno anche studiato quanto i cani fossero ansiosi di raggiungere una ciotola di cibo il cui contenuto energetico era sconosciuto, offrendo una ricompensa ambigua. L’analisi di quanto osservato ha portato ai ricercatori a concludere che i cani si comportavano in modo simile alle persone. Nello specifico, i cani sovrappeso avevano maggiori probabilità di scegliere la ricompensa a più alta energia rispetto ai cani con peso ideale, anche quando ciò significava ignorare le indicazioni date da una persona. I cani sovrappeso erano anche più lenti nel rispondere alla ricompensa ambigua. I ricercatori hanno così concluso che le prove dimostravano che i cani sovrappeso erano effettivamente più sensibili alle ricompense.