Crema solare: le regole per scegliere quella giusta
Dagli esperti della SIDeMaST arrivano le regole per scegliere la crema solare migliore e i consigli per utilizzarla

Finalmente sta arrivando il caldo e molti di noi avranno la possibilità di trascorrere qualche weekend al mare prima della vera e propria vacanza. Ma oltre a proteggersi dall’eccessivo rialzo delle temperature - e quindi prevenire la disidratazione - è anche essenziale imparare a proteggere la nostra pelle. Essa, infatti, funge da vero e proprio scudo protettivo per i nostri organi salvaguardandoci da attacchi batterici, umidità e calore. Ecco perché è importante preservare la sua salute durante l’esposizione ai raggi solari. Per farlo, tuttavia, non bisogna scegliere una crema solare qualunque, ma quella più adatta alle nostre esigenze.
L’identikit della crema giusta
La crema che fa al nostro caso deve possedere, in primis, tre importanti caratteristiche: non deve avere del profumo, deve possedere una confezione grande e deve essere dotata di etichette ben leggibili. A suggerirlo sono stati gli specialisti della Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse, la SIDeMaST. La società sarà riunita fino a sabato presso il 93esimo Congresso alla Fiera di Verona, presieduto dal professor Giampiero Girolomoni, ordinario di Dermatologia e Venereologia all'Università di Verona.
Come va utilizzata
La crema va spalmata correttamente, senza lasciare troppi residui (evidenti) sulla pelle e non bisogna utilizzarne meno di 40 grammi per ogni ora di esposizione al sole. Inoltre, bisogna tenere a mente che per quanto le creme ci aiutino a proteggere la pelle da eventuali scottature non si tratta di un trattamento indicato nella prevenzione del cancro alla pelle. «Per evitare danni alla pelle vanno seguiti i criteri che derivano dall'osservazione scientifica. Le creme non sono un talismano. Proteggono la pelle dalle ustioni provocate dai raggi ultravioletti, ma non offrono alcuna prevenzione contro i tumori», spiega il professor Piergiacomo Calzavara Pinton, presidente della SIDeMaST.
Come prevenire i tumori della pelle, quindi?
In realtà non esiste nessun metodo certo per prevenire il cancro della pelle. Al limite si può ridurre il rischio riducendone l’esposizione solare. «L'unica vera prevenzione contro i tumori è limitare l'esposizione al sole. Pensare che la crema offra una garanzia totale dai raggi ultravioletti è una falsa sicurezza: andrebbe utilizzata solo per proteggere la pelle quando si praticano delle attività all'aria aperta. Diversamente, è meglio restare all'ombra», continua Calzavara Pinton.
I tumori della pelle sono in aumento
Purtroppo sono molte le persone che credono che le creme solari ci proteggano dal cancro, ma si tratta di un’errata credenza. Se così fosse, viste le enormi vendite che vengono effettuate nei mesi estivi, il cancro della pelle assisterebbe a un calo di casi diagnosticati. Al contrario, i casi sono sempre in aumento. «Questa falsa sicurezza, unita a un utilizzo spesso improprio e scorretto delle protezioni, negli ultimi anni ha creato una situazione paradossale: sebbene la gente utilizzi sempre di più le creme solari, i tumori della pelle sono in costante aumento».
Minimizzare i rischi
A questo punto non ci resta altro da fare che minimizzare i rischi di un’esposizione solare – sia per quanto riguarda il cancro che per altre patologie cutanee. Calzavara Pinton suggerisce di seguire alcuni piccoli accorgimenti: «usare creme protettive di alta qualità e nella giusta quantità. Il che significa scegliere prodotti rigorosamente senza profumo, fabbricati da azienda primarie e contenenti filtri di ultima generazione ad elevata stabilità (mexoryl, tinosorb, uvinul). Possibilmente in confezioni grandi perché, per essere davvero efficaci, le creme solari devono essere spalmate uniformemente su tutto il corpo in misura abbondante rinnovando di continuo l'applicazione durante la giornata».
Quando è nata la prima crema solare?
In realtà non si hanno certezze, ma solo tante teorie. Una di queste vuole che la prima crema solare sia stata concepita durante la Seconda guerra mondiale, tempo in cui un farmacista di nome Benjamin Green diede vita a un nuovo prodotto allo scopo di fornire protezioni ai soldati statunitensi che avrebbero dovuto stare molte ore esposti al sole. Tale prodotto venne poi modificato e, probabilmente, anche migliorato per offrilo al turismo balneare. L’idea sembrò funzionare e il filtro solare aveva la capacità di rendere la pelle di uno splendido color rame. Il tutto unito a un eccellente odore di gelsomino. La commercializzazione ufficiale della prima crema solare al mondo, dall’eloquente nome di Coppertone (tonalità rame) avvenne nel lontano 1944. Le vendite furono aumentate nel 1953, momento in cui furono supportate da una campagna pubblicitaria con la foto di una splendida bambina bionda che si trovava insieme a un cagnolino che le mordeva i suoi glutei, ancora pallidi. Sotto la foto, vi era uno slogan piuttosto suggestivo: Don’t be a Paleface (non essere un viso pallido). Non a caso, il logo originale della Coppertone era il profilo di un Indiano d'America. D’altro canto, un’altra teoria vuole che la prima crema protettiva fu ideata – negli anni 30 - da un chimico e alpinista svizzero di nome Franz Greiter. La sua idea gli venne in seguito a una brutta scottatura durante le sue escursioni ad alta quota. In ogni caso, chiunque sia il vero ideatore, oggi abbiamo a disposizione una varietà davvero molto ampia di creme solari. Non ci resta altro che l’imbarazzo della scelta, purché venga fatta in totale consapevolezza.