20 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Accesso alle cure

In Usa i malati terminali avranno accesso ai farmaci sperimentali. Cavie o più speranze di cura?

La decisione porterà maggiori speranze di cura o i pazienti non saranno altro che delle cavie umane? I democratici critici per la decisione del Governo di Trump

Malato in ospedale
Malato in ospedale Foto: mathom | shutterstock.com Shutterstock

STATI UNITI – Fa e farà molto discutere la decisione del Governo degli Stati Uniti di dare accesso ai farmaci sperimentali da parte dei malati terminali. La legge, approvata dai Repubblicani di Trump, permette a chi non ha più speranze di vita di utilizzare farmaci sperimentali, la cui efficacia non è stata verificata, senza attendere l'autorizzazione della Food and Drug Administration (Fda). La legge è stata criticata dalla maggioranza dei Democratici, che si sono detti contrari, perché secondo loro è pericolosa e può dare false speranze a chi già soffre.

L’iter
La nuova legge è dunque stata approvata alla Camera Usa, dopo che aveva ricevuto l’ok dal Senato. Fortemente voluta dallo stesso presidente Donald Trump, la legge è tuttavia passata con 250 voti a favore e 169 contrati. In origine, la legge era stata presentata dal parlamentare repubblicano Ron Johnson. E già all’epoca era stata accolta molto male dalle associazioni per la difesa dei malati. Anche l’FDA, da canto suo ha espresso le sue perplessità: «la maggiora parte dei pazienti che ricorrono a farmaci non testati, usa in realtà farmaci inutili», ha infatti commentato il commissario della Fda, Scott Gottlieb. Dello stesso avviso non è tuttavia il presidente Trump, il quale, a gennaio nel discorso sullo Stato dell'Unione aveva dichiarato: «I malati terminali non dovrebbero essere costretti ad andare all'estero in cerca di cure, voglio dare loro una possibilità, qui a casa loro».

Il dubbio
Nonostante la legge sia stata presentata come un’opportunità per i pazienti terminali, c’è chi solleva altresì il dubbio che questi possano divenire una sorte di cavie umane, su cui testare i farmaci che non hanno superato l’iter per l’approvazione. Tra dunque il rischio di peggiorare le cose, offrire false speranze o chissà che altro, rimane comunque la possibilità che qualcuno possa funzionare e che, magari, chi non aveva prospettive di vita possa davvero sopravvivere. Il tempo dirà la sua.