26 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Dopo una lunga agonia in ospedale

Si fa un bagno nella vasca idromassaggio e muore divorata dai batteri mangiacarne

Una donna di 50 anni contrae una fascite necrotizzante dopo un bagno in idromassaggio. I medici l’avevano liquidata dicendo che le piaghe sulla pelle non erano niente, ma li dopo qualche settimana muore

Idromassaggio - Immagine rappresentativa
Idromassaggio - Immagine rappresentativa Foto: goodluz | shutterstock.com Shutterstock

STATI UNITI – Carol Martin, una donna di 50 anni è morta dopo una terribile agonia per la fascite necrotizzante, provocata dai tristemente famosi batteri mangiacarne. E’ accaduto a Indianapolis, negli Usa, dopo che i dottori le avevano detto che le piaghe partite da una natica non erano nulla di che, e che bastava un antibiotico.

I primi sintomi
La signora Martin, che era madre di quattro figlie e nonna di 7 nipoti, si era recata con la famiglia in Florida per una serie di gare sportive annuali che si svolgono a St Petersburg. Qui, nel suo albergo, avrebbe fatto un bagno nella vasca idromassaggio. Quando tornata a casa, qualche giorno dopo, si è vista apparire una piccola piaga su una natica. All’apparenza poteva non essere niente di particolare, ma era rossa a dolorosa. Allora si è recata dal medico per farsi visitare. Questi pare si sia rifiutato di fare un esame per capire l’origine della piaga e l’abbia liquidata dicendo che non era nulla e che bastavano un po’ di applicazioni con una fascia riscaldante per rimediare.

La piaga cresce
I giorni passano e la piaga cresce, così come il malessere e il dolore. Carol si reca nuovamente dal medico, ma ancora una volta viene rimandata a casa con un nulla di che. Verso la fine di aprile il dolore bruciante si estende a tutto il corpo e diviene insopportabile. Portata d’urgenza in ospedale viene ricoverata. Dopo essere stata finalmente sottoposta a esami clinici, arriva l’infausta diagnosi: fascite necrotizzante, causata dal batterio mangiacarne che è in grado di devastare il corpo e portare a una morte atroce. Trasferita in Terapia intensiva, per Carol però è troppo tardi. Dopo 16 giorni di agonia muore. E pensare che, se fosse stata ascoltata, avrebbero potuto salvarla.

Il bagno maledetto
Secondo Richard, il marito (ora vedovo) di Carol l’infezione è stata contratta nella vasca idromassaggio dell’Hotel di Tampa dove hanno soggiornato. Sua moglie, dopo una giornata intensa aveva deciso di rilassarsi un po’ nella vasca. E proprio dopo quel bagno, pare, è esordita la prima piaga. Il signor Richard ha chiesto alle autorità di far controllare la vasca per accertare se è positiva alla presenza dei batteri incriminati. I risultati tuttavia non saranno disponibili prima di tre mesi, riportano i media locali. A sostenere la tesi della vasca idromassaggio ci sarebbe il fatto che nessuno in famigli è stato infettati dai batteri mangiacarne, e Carol (guarda caso) è stata l’unica a usare la vasca idromassaggio.

La fascite necrotizzante e i batteri mangiacarne
La malattia causata da questi terribili batteri, chiamata fascite necrotizzante, è un’infezione che uccide rapidamente il tessuto circostante. Partendo dal punto d’ingresso dei batteri, l’infezione si estende rapidamente al resto del corpo, diffondendosi a livello dei muscoli e dei nervi. I batteri si moltiplicano nel sangue e nei grassi. Se non trattata in modo tempestivo si può morire anche nel giro di breve – spesso in modo atroce e doloroso.

I sintomi della fascite necrotizzante
I principali sintomi dell’infezione sono gonfiore e dolore nei pressi o nel punto dove è stata causata la ferita dai batteri. Qui si formano dei punti neri, delle vesciche, o anche ulcere e piaghe. In genere, insieme a bruciore e dolore che divengono sempre più forti, arriva anche febbre, brividi, stanchezza, vomito e altri ancora. Come detto, se non si interviene per tempo la situazione può sfuggire di mano: per esempio, se i batteri hanno già impedito il flusso sanguigno verso le aree infettate, la terapia antibiotica non può fare effetto. In questo caso è necessario ricorrere alla chirurgia. Quando l’infezione ha raggiunto livelli estesi, di solito avviene un’insufficienza a un qualche organo e il paziente muore.