28 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Coma e risvegli

Stavano per staccargli la spina, ma il piccolo Dylan si risveglia dal coma e sorprende tutti

Polmoni collassati e un cancro devastante avevano portato il piccolo Dylan a un passo dalla morte. Ma lui, contro tutti i pronostici si è risvegliato dal coma

Un bimbo coraggioso
Un bimbo coraggioso Foto: ESB Professional | shutterstock.com Shutterstock

REGNO UNITO – La vita del piccolo Dylan, oggi 4 anni, è stata funestata da una malattia grave. Due anni fa aveva subìto un collasso dei polmoni per via di una rarissima forma di cancro che l’aveva ormai quasi ucciso. Ma, proprio quando medici e genitori erano d’accordo che non c’era più nulla da fare, e si era deciso di ‘staccare la spina’ dei maccinari che lo tenevano in vita – anche se in coma – lui ha sorpreso tutti. Dylan si è risvegliato e, cosa ancora più incredibile, è stato ufficialmente dichiarato guarito. I genitori hanno gridato al miracolo. Cosa su cui è d’accordo anche il leader della Lega Nord, Matteo Salvini che ha commentato la notizia.

Dato per spacciato
Una storia davvero incredibile, quella di Dylan Askin. Alla tenera età di 2 anni, il bimbo sorprese tutti risvegliandosi dal coma poco prima che i medici staccassero le macchine che lo tenevano in vita. Poi, oggi, all’età di 4 anni, è stato dichiarato ufficialmente guarito. Quella rarissima forma di cancro polmonare che l'aveva portato a un passo dalla morte pare sia stata sconfitto.

La vicenda
Come riportato da numerose fonti locali, il piccolo Dylan fu ricoverato al Royal Hospital di Derby (Uk) a seguito di gravi problemi respiratori. Gli esami condotti dai medici portarono alla conclusione che il bimbo era in preda a un collasso dei polmoni. Vista la gravità della situazione, il piccolo viene sottoposto a ulteriori esami pressi il Queens Medical Hospital di Nottingham. Qui la scoperta che la causa del collasso polmonare era una massa di cisti che ricoprivano i polmoni per ben l'80% della superficie. Il passo successivo è stata una diagnosi terrificante: si trattava di istiocitosi polmonare, un tipo di cancro molto raro che colpisce più spesso proprio i bambini.

Le cose precipitano, ma poi…
Come purtroppo spesso accade, specie in ambito ospedaliero, il piccolo Dylan fu vittima di una polmonite batterica. Queste gli diede il colpo di grazia, e lui finì in coma. Se dapprima si nutrivano speranza che superasse la crisi, dopo un po’ di tempo queste sono svanite. Insieme alla diagnosi infausta, infatti, i medici non ritenevano vi fossero speranze. Così, durante la Pasqua del 2016, si decise di staccare la spina, e lasciare che la natura facesse il suo corso. Ma, la stessa natura (o Dio, come qualcuno ha detto) aveva altri programmi. E così, proprio quando ci si preparava all’addio, i genitori notarono che le macchine registravano segnali di attività cerebrale. Al che, prima che i medici agissero, gridarono loro di fermarsi, perché il piccolo stava ancora combattendo. Come per miracolo, i suoi livelli di ossigeno iniziarono a salire e Dylan poco dopo si svegliò. Infine, dopo un periodo passato in Terapia intensiva, poté tornare a casa con mamma e papà.

Una Campagna dedicata
Dopo le dimissioni dall’ospedale, il piccolo Dylan ha continuato le cure contro il male che l’aveva portato a un passo dalla morte. I cicli di chemioterapia finirono nel luglio del 2017 e, da allora, il bimbo sta bene. Oggi, è diventato ora protagonista di una campagna dell'organizzazione ‘CLIC Sargent’, che aiuta le famiglie con bambini malati di cancro. Per l’occasione, i suoi genitori hanno voluto ricordare l'incredibile storia di cui sono stati protagonisti. E, anche se si definiscono poco religiosi, hanno detto che quanto accaduto è davvero un miracolo.

Lo pensa anche Matteo Salvini
Anche il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, pensa dietro alla vicenda del piccolo Dylan sia accaduto un miracolo. Il candidato premier ha infatti così commentato: «Fantastico – scrive Salvini su FB – Notizie come questa ti fanno capire quanto siano importanti scienza e ricerca, ma evidentemente anche che esiste Qualcuno più su».