19 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Virus e batteri

Raggi ultravioletti, potrebbero combattere pericolosi batteri e virus (influenza compresa)

I raggi ultravioletti potrebbero essere la risposta ai batteri che mostrano resistenza antibiotica e i temibili virus influenzali

I raggi ultravioletti potrebbero combattere virus e batteri
I raggi ultravioletti potrebbero combattere virus e batteri Foto: Shutterstock

Potrebbe sembrare la scoperta dell’acqua calda. Da secoli, infatti, si sa che i raggi ultravioletti sono potenti antibatterici e antivirali. Non a caso si utilizzano anche per rendere l’acqua potabile. Ma ciò che hanno scoperto oggi gli scienziati, è che dei particolari raggi ultravioletti, conosciuti con il nome di Far-UVC, possono aiutarci a guarire velocemente senza imbattersi in seri rischi per la salute. Viene sfruttato, infatti, un ampio spettro di UVC a nanometri ben definiti in grado di agire negativamente solo sugli agenti patogeni.

MRSA e virus AH1N1
Alcuni ricercatori della Columbia University, coordinati dal professor David J. Brenner, sono riusciti a dimostrare che la luce UVC può uccidere i batteri che causano l’MRSA come lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina. Ma non danneggiano la pelle umana in nessun modo. Inoltre, sembrano essere attivi anche contro la tanto temuta influenza suina (H1N1).

Lo studio
Durante lo studio, i ricercatori hanno posto il virus influenzale H1N1 in una camera di prova, esponendolo a dosi molto basse di luce ultravioletta. Come controllo, hanno posto lo stesso patogeno in un’altra camera senza esporlo a questo tipo di luce.

I risultati
Dai risultati è emerso che la luce UVC è stata in grado di sradicare il virus con la stessa efficacia di un potente germicida ad ampio spettro. La differenza è questo tipo di luce non è in nessun caso pericolosa. «La luce Far-UVC ha una portata molto limitata e non può penetrare attraverso lo strato di cellule morte esterne della pelle umana o lo strato lacrimale negli occhi, quindi non rappresenta un pericolo per la salute umana», ha spiegato Brenner. «Ma poiché virus e batteri sono molto più piccoli delle cellule umane, la luce a raggi ultravioletti può raggiungere il loro DNA e ucciderli».

Le possibili applicazioni
Se i risultati verranno confermati, questo genere di luce potrebbe anche essere utilizzata per frenare la diffusione dei virus che si trovano nei locali pubblici. In particolare, negli ospedali e negli studi medici, ma anche nelle scuole e negli aeroporti. Inoltre, concludono i ricercatori, «un ulteriore vantaggio, a differenza dei farmaci, è che i raggi ultravioletti dovrebbero essere efficaci anche contro ceppi di virus di nuova generazione». I ricercatori si sono basati su una frequenza specifica di raggi ultravioletti – 222 nanometri – la quale, come già accennato, è sicura per l’essere umano ma mortale per i batteri.

Bloccare i superbatteri
David Brenner, ritiene che le stime che ci parlano dei superbatteri sono davvero drammatiche: è molto probabile che se non si farà qualcosa per cambiare la situazione, nel 2050 ogni anno moriranno 10 milioni di persone solo a causa dei batteri resistenti. «Per come la vedo io, la radiazione è una spada a doppio taglio - usata nel modo giusto ha rivoluzionato la medicina moderna – per esempio attraverso le scansioni CT e nella cura di molti tumori, ma le radiazioni usate nel modo sbagliato possono essere dannose. Per massimizzare i benefici dei molti diversi tipi di radiazioni, dobbiamo capire esattamente come ci influenzano, dal nostro DNA all'intera persona», racconta Brenner. Per ulteriori informazioni è possibile guardare il video dei ricercatori pubblicato sul loro canale youtube. I risultati dello studio sono stati invece pubblicati su Scientific Reports.

[1] Germicidal Efficacy and Mammalian Skin Safety of 222-nm UV Light - Manuela Buonannoa, Brian Ponnaiyaa, David Welcha, Milda Stanislauskasb, Gerhard Randers-Pehrsona, Lubomir Smilenova, Franklin D. Lowyc, David M. Owensb,d, and David J.

[2] Winning the War Against Superbugs – Columbia University