28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Curcuma e memoria

Curcuma, assunta ogni giorno migliora memoria e felicità

Una nuova ricerca ha messo in luce come la curcuma sia in grado di migliorare la memoria e promuovere il buon umore

La curcuma migliora la memoria
La curcuma migliora la memoria Foto: Shutterstock

Fino a pochi anni fa non la conosceva quasi nessuno nel nostro paese, ma in breve tempo ha conquistato una grande fama. Il merito sarebbe delle sue peculiarità che la rendono una delle spezie migliori dal punto di vista salutistico. Sono state molte le ricerche, infatti, che hanno messo in risalto le sue ottime potenzialità. Ultima, ma non ultima, sarebbe la sua proprietà rasserenante dell’umore e del miglioramento delle facoltà mnemoniche. Ecco cosa hanno appena scoperto gli scienziati.

Miglioramento della memoria

Uno studio recentemente pubblicato sull'American Journal of Geriatric Psychiatry, ha valutato le virtù della curcuma, uno degli ingredienti principali del famoso Curry. Già studi precedenti avevano dimostrato che la curcumina, uno dei principi attivi più importanti della curcuma, possiede virtù antinfiammatorie e antiossidanti. Probabilmente proprio a causa di ciò la curcuma ha dimostrato di potenziare la memoria, migliorare i deficit dell’attenzione e apportare miglioramenti all’umore.

Lo studio

Per arrivare a tali conclusioni, gli scienziati hanno esaminato l’effetto di alcuni integratori a base di curcumina in adulti di età compresa fra i 51 e gli 84 anni. Lo studio, per ora di piccole dimensioni, ha confrontato l’effetto sui pazienti che assumevano la curcuma con quello dei volontari che assumevano solo placebo. In tutti i partecipanti che hanno ingerito la curcumina, gli studiosi hanno riscontrato evidenti miglioramenti delle capacità cognitive dopo aver assunto il principio attivo della tradizionale spezia indiana.

Come agisce la curcumina?

«Esattamente come la curcumina eserciti i suoi effetti non ci è dato di sapere, ma potrebbe essere dovuto alla sua capacità di ridurre l'infiammazione cerebrale, che è stata collegata sia al morbo di Alzheimer che alla depressione maggiore», ha dichiarato il dott. Gary Small, direttore del reparto di geriatria psichiatrica all'Università della California e Il Centro per la longevità di Los Angeles. Per comprendere l’effetto della curcumina gli scienziati hanno sottoposto i volontari a diversi test cognitivi, sia prima dello studio che durante e dopo. Inoltre, sono stati monitorati i livelli di curcumina nel sangue.

I risultati

Dai risultati ottenuti dagli scienziati è emerso che la memoria è migliorata mediamente del 28% in 18 mesi, solo nei pazienti che assumevano la curcuma. In questi ultimi vi erano anche piccoli miglioramenti a livello dell’umore. Ma non solo: le scansioni cerebrali sono riuscite a stabile come vi era una riduzione delle placche beta-amiloidi e tau. Queste ultime sono due proteine che formano anomali ammassi nel cervello nei pazienti affetti da Alzheimer.

Effetti collaterali

Tra gli effetti collaterali riportati dall’uso della curcumina vi erano in prevalenza mal di stomaco e nausea, seppur in maniera ridotta ed estremamente rara. È importante sottolineare che nonostante ci siano diversi studi sulla curcuma, secondo il National Institutes of Health (NIH) sono ancora troppo pochi per affermare con certezza che la curcumina possa ridurre l’infiammazione in pazienti affetti da patologie serie come l’Alzheimer. Tuttavia, sebbene il nuovo studio abbia preso in considerazione una fetta abbastanza ridotta della popolazione, sembra aver soddisfatto alcuni requisiti di uno studio standard più elevato, come il controllo in doppio cieco e con placebo. In ogni caso la conclusione dei ricercatori è che l'assunzione di un integratore di curcumina potrebbe «fornire significativi benefici cognitivi nel corso degli anni».

Gli usi tradizionali

La curcuma viene utilizzata a scopo medicinale da diversi millenni e (quasi) sempre con estremo successo. Non a caso le facoltà di Medicina Ayurvedica dell’India spesso fanno riferimento ai testi antichi confermando, il più delle volte, le virtù riportate migliaia di anni fa dai medici dell’epoca. Tra i vari usi popolari ricordiamo quelli per i problemi respiratori, i reumatismi, il dolore, la stanchezza e le ferite. In molti posti è conosciuto da tempo immemore come riduttore dell’infiammazione. Per esempio, in «Pakistan, è usato come agente antinfiammatorio e come rimedio per il disagio gastrointestinale associato alla sindrome dell'intestino irritabile e ad altri disturbi digestivi. In Pakistan e in Afghanistan, la curcuma è usata per pulire le ferite e stimolare il loro recupero applicandolo su un pezzo di tessuto bruciato che viene posto sopra una ferita. Gli indiani usano la curcuma, oltre alle sue applicazioni ayurvediche, per purificare il sangue e porre rimedio alle condizioni della pelle. La pasta di curcuma è usata dalle donne in alcune parti dell'India per rimuovere i capelli superflui. La pasta di curcuma viene applicata sulla pelle della sposa e dello sposo prima del matrimonio in alcune parti dell'India, del Bangladesh e del Pakistan, dove si ritiene che faccia brillare la pelle e mantenga i batteri dannosi lontani dal corpo. La curcuma è attualmente utilizzata nella formulazione di diversi filtri solari. Diverse società multinazionali sono coinvolte nella realizzazione di creme per il viso basate sulla curcuma. Si ritiene anche che faccia brillare la pelle e mantenga i batteri dannosi lontani dal corpo. La curcuma è attualmente utilizzata nella formulazione di diversi filtri solari», spiegano Sahdeo Prasad e Bharat B. Aggarwal dell’University of Texas Anderson Cancer Center

La medicina ayurvedica

«Sia nella medicina ayurvedica che nella medicina tradizionale cinese, la curcuma è considerata un digestivo amaro e un carminativo. I praticanti Unani usano anche la curcuma per espellere il catarro o il kapha, così come aprire i vasi sanguigni per migliorare la circolazione sanguigna. Può essere incorporato negli alimenti, compresi i piatti di riso e fagioli, per migliorare la digestione e ridurre il gas e il gonfiore. È un colagogo, stimolando la produzione di bile nel fegato e incoraggiando l'escrezione della bile attraverso la cistifellea, che migliora la capacità del corpo di digerire i grassi. A volte, la curcuma mescolata con latte o acqua viene presa per curare disturbi intestinali e anche raffreddori e mal di gola».

L’origine del nome

La curcuma, una spezia utilizzata da oltre quattromila anni, è nota in diversi paesi dell’india con diversi nomi. Ce ne sono centinaia. Ne riportiamo alcuni, tra i più curiosi, ricordando che il più noto termine sanscrito è haldi, parola che deriva da haridra. Pare che molti termini si riferiscano al colore della curcuma appena macinata. Quando è fresca, infatti, è di colore arancio mentre può assumere un colore giallastro una volta macinata. Altri termini sanscriti sono: bhadra (buon auspicio o fortunato), bahula (abbondanza), haridra (caro ad hari, Lord Krishna), hridayavilasini (dà gioia al cuore, affascinante) , jayanti (uno che vince sulle malattie), jawarantika (che cura la febbre), o kashpa (killer di vermi), laxmi (prosperità), mangalprada (che conferisce buon auspicio), mangalya (propizio), mehagni (killer del grasso), varavarnini (che dà una carnagione chiara), varna datri (esaltatore della carnagione del corpo) e vishagni (killer del veleno).

[1] Herbal Medicine: Biomolecular and Clinical Aspects. 2nd edition - Benzie IFF, Wachtel-Galor S, editors. Boca Raton (FL): CRC Press/Taylor & Francis; 2011.