29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Obesità e anoressia

Anoressia e obesità legate alla depressione

Anoressia e obesità potrebbero essere direttamente collegati con una molecola denominata allopregnanolone. Ecco la scoperta di un ricercatore italiano

Anoressia e obesità, colpa di Allo?
Anoressia e obesità, colpa di Allo? Foto: Shutterstock

Obesità e anoressia sono due condizioni che, all’apparenza, sembra essere agli antipodi. Eppure secondo una nuovissima – e importante – ricerca non è affatto così. Le due problematiche in realtà sembrano avere qualcosa in comune: una molecola che determina la differenza di peso corporeo. Ma non solo: alla base di tale sostanza ci sarebbero anche alcuni comportamenti tipici legati all’ansia e alla depressione. I risultati dello studio pubblicato su Neuropsychopharmacy.

Allo, la molecola del buonuomore?
Il suo nome per esteso è allopregnanolone, ma tutti lo chiamano Allo. Si tratta di una molecola – più precisamente uno steroide neuroattivo, conosciuto da oltre trent’anni. Già studi precedenti avevano trovato una relazione tra questa sostanza e il nostro comportamento ottimistico o, al contrario, pessimistico tipico dei soggetti che soffrono di depressione o ansia. La scoperta che possa esserci anche un legame con l’obesità e l’anoressia la si deve a un ricercatore italiano di nome Graziano Pinna, professore di Psichiatria dell'Università dell'Illinois presso il Chicago College of Medicine.

Induce una sensazione positiva
L’allopregnanolone è un neurosteroide che si trova nel sangue e nel cervello. È un metabolita del progesterone e un potente modulatore dei recettori del GABAA (acido gamma-aminobutirrico). Gli stessi recettori vengono anche sfruttati dai farmaci anti ansia come le benzobiazepine. Quando tutto funziona correttamente dentro di noi avvertiamo una sensazione di pace e serenità.

  • Sapevi che…?
    L'allopregnanolone sembra aiutare la neurogenesi (crescita neuronale). Alcuni scienziati sono infatti riusciti a scoprire come possa essere un eccellente candidato per invertire la creazione dei neuroni e i deficit cognitivi durante la malattia di Alzheimer.

Obesità, anoressia e disturbi dell’umore
Secondo le ultime ricerche potrebbe esserci un legame tra i disturbi dell’umore, l’obesità e l’anoressia. Ora, il dottor Pinna, sembra aver trovato alcune prove in più. È infatti riuscito a evidenziare come le donne che soffrono di disturbi alimentari o sono in sovrappeso hanno anche livelli molto più bassi di Allo.

Lo studio
Durante lo studio, coordinato dal professor Pinna, sono state arruolate 12 donne affette da anoressia, 12 obese e 12 normopeso. L’età media era di 26 anni e nessuna di loro aveva avuto una diagnosi di depressione. A ogni partecipante è stato prelevato del sangue al fine di quantificare il livello ormonale. Dai risultati è emerso un fatto particolarmente rilevante: le donne che soffrivano di anoressia avevano livelli di allopregnanolone inferiori del 50%, mentre chi soffriva di obesità del 60%. Da ciò si evince come tale molecola possa influenzare in qualche modo il peso e il comportamento di un individuo. Lo studio, tuttavia, non è ancora riuscito a stabilire se tali livelli erano già scarsi prima della comparsa dell’anoressia (o obesità), o si sono ridotti successivamente.

[1] Wang JM, Singh C, Liu L, Irwin RW, Chen S, Chung EJ, Thompson RF, Brinton RD. (2010). Allopregnanolone reverses neuron and cognitive deficits in a mouse model of Alzheimer's disease. Proc Natl Acad Sci U S A. 107:6498–6503. DOI: 10.1073/pnas.1001422107 PMID 20231471