27 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Un giocattolo nei polmoni

Gli diagnosticano un tumore ai polmoni, ma era un Playmobil inalato da bimbo

Ricoverano un uomo di 47 anni a causa di un cancro ai polmoni. La radiografia mostrava una grande macchia che, grazie a una broncoscopia, si è rivelata invece essere causata da un giocattolo playmobil che aveva da bambino

uomo con tumore ai polmoni: la macchia era un giocattolo
uomo con tumore ai polmoni: la macchia era un giocattolo Foto: Shutterstock

Avrà senz’altro tirato un sospiro di sollievo il povero 47enne, residente nel Regno Unito, a cui era stato appena diagnosticato un tumore al polmone. A quanto pare, infatti, la radiografia mostrava una macchia che non era una neoplasia come sembrava inizialmente: si trattava di un giocattolo Playmobil. L’incredibile vicenda riportata sul British Medical Journal Case Reports.

Diagnosi di cancro
Quando assisti personalmente a una diagnosi di cancro, tutto il mondo intorno a te appare ovattato. Niente ha più senso e il terrore di morire o di sottoporsi a cure chemioterapiche prende il sopravvento. Ed è proprio questo quello che è accaduto a un uomo di 47 anni residente nel Regno Unito. Ricoverato a causa di problemi respiratori, la lastra non lasciava dubbi: era affetto da un tumore maligno.

Tosse e catarro
L’uomo da tempo soffriva di problemi respiratori, accusava molta tosse e catarro. Poco tempo prima lo avevano curato pensando si trattasse di polmonite. Effettivamente i suoi sintomi sembravano essere migliorati. Tuttavia, durante il ricovero ospedaliero i medici hanno voluto approfondire la situazione e hanno eseguito una radiografia. Ma i risultati non mostravano niente di buono: il polmone destro evidenziava una macchia. Fu così che ricevette la diagnosi che nessun’uomo vorrebbe mai sentirsi dire: era affetto da un tumore.

Broncoscopia
Per approfondire ulteriormente, i medici eseguono al paziente anche una broncoscopia. Si tratta di un esame che prevede l’inserimento di uno strumento sottilissimo formato da fibre ottiche. Il broncoscopio, una volta inserito attraverso il naso o la bocca, scende lungo la trachea fino ai bronchi allo scopo, per esempio, di effettuare biopsie. Ma non appena lo strumento arriva nel luogo della macchia i medici rimangono sbigottiti dalla visione: non c’era nessun tumore ma un oggetto estraneo.

Un giocattolo
Durante la broncoscopia i medici si accorgono che si tratta di un oggetto estraneo quindi scelgono di asportarlo con un’apposita pinza. Non appena preso l’oggetto tra le mani si rendono immediatamente conto di cosa si tratta: è un cono del traffico Playmobil.

Scatta il ricordo
Fu in quel momento che il paziente cominciò a ricordare. Da piccolo giocava sempre con le piste delle macchinine. «Il paziente ha poi riferito di aver regolarmente giocato nella sua infanzia con quei giochi e di aver anche inalato piccoli pezzi, ricordando addirittura di aver ricevuto quel set di Playmobil per il suo settimo compleanno e di aver inalato un cono del traffico subito dopo», spiegano i medici nel rapporto.

Sintomi comparsi quarant’anni dopo
Secondo gli esperti si tratta di un caso eccezionale. Generalmente, infatti, i sintomi si accusano entro una settimana dall’inalazione e non di certo quarant’anni dopo. Per la letteratura medica è un fatto davvero straordinario, tant’è vero che è stato recentemente riportato sul British Medical Journal Case Reports. Quello che probabilmente è accaduto – ipotizzano i medici – è che le vie aree sono riuscite ad adattarsi e il cono è stato assorbito dalla mucosa. Poi, trattandosi di un accanito fumatore, probabilmente molti dei sintomi sono stati scambiati con quelli tipici delle sigarette.

Miglioramento evidente
Per fortuna, dopo la rimozione del corpo estraneo, il paziente ha evidenziato netti miglioramenti e la tosse si è ridotta moltissimo. L’unico neo è che il tessuto del polmone si è ridotto. «La nota positiva – concludono gli esperti - è che i sintomi sono decisamente migliorati e finalmente ha ritrovato, nell’ultimo posto in cui avrebbe guardato, il suo cono del traffico perduto tanti anni fa». Insomma, per 40 anni l’uomo ha conservato dentro di sé un giocattolo Playmobil rimasto quasi del tutto inalterato. Non si può certo dire che non sia un gioco indistruttibile.